
Marco Brescianini esulta dopo una rete segnata con la maglia dell'Atalanta
Bergamo, 7 maggio 2025 – Nello spogliatoio atalantino si sogna il Mondiale 2026 con l’Italia. Nessun atalantino ha mai partecipato ad una rassegna iridata con la maglia della nazionale azzurra. Ovviamente molti stranieri della Dea sono stati ai Mondiali, lo stesso Caniggia ‘killer’ dell’Italia nella semifinale del 1990 era ‘atalantino’ e all’ultima kermesse in Qatar erano quattro i rappresentanti della squadra di Gasperini (De Roon, Koopmeiners, Maehle e Pasalic e c’era anche De Ketelaere allora milanista).
Adesso però sono gli italiani a sognare l’America e il prossimo Mondiale: dal cannoniere Retegui al laterale Bellanova, reduci dall’ultimo Euro2024 insieme all’infortunato Scamacca, oltre a Scalvini fu fermato dalla rottura del crociato alla vigilia della partenza della Germania con la convocazione già sicura.
Lo sognano, il Mondiale 2026, anche il portiere Carnesecchi, l’esterno Ruggeri e naturalmente Daniel Maldini, tutti già convocati dal ct Spalletti.
Il personaggio
E poi c’è Marco Brescianini, anche lui convocato da Spalletti in autunno, protagonista di una stagione di apprendistato ad alto livello alla scuola quotidiana del maestro Gasperini. Anno di svolta per il 25enne centrocampista di Erbusco: in due anni è passato dalla serie B al primo impatto in A con una provinciale, il Frosinone, fino al salto in Champions con una Dea che ha lottato per lo scudetto, è stata capolista per diverse settimane e si avvia a chiudere tra le prime quattro.
Per Brescianini, limitato nel minutaggio dall’esperienza internazionale dei vari De Roon, Ederson e Pasalic, il bilancio è soddisfacente con 35 presenze e 6 gol comprendendo anche la Champions e le altre coppe, con 26 presenze e 4 gol, con 2 assist, in campionato.
Le dichiarazioni
“Sono all’Atalanta e non avrei potuto chiedere di meglio. Sono in una squadra che mi sta facendo crescere tantissimo, e non potrei immaginare un percorso migliore. Credo molto nel lavoro, allenarsi sempre al massimo porta sempre risultati. Da noi De Roon è un giocatore che trascina i più giovani, anche a livello di leadership ha qualcosa di unico”, ha spiegato il centrocampista bresciano classe 2000, che lunedì sera è stato premiato al Teatro San Domenico di Crema nella serata di gala del Trofeo Dossena, torneo giovanile arrivato alla sua 47ª edizione.
“Se penso a un obiettivo personale, non può che essere la partecipazione a un Mondiale con la Nazionale italiana, è questo l’obiettivo che mi pongo. Credo sia l'apice per qualsiasi giocatore, è il sogno di ogni bambino che prende in mano un pallone”, ha chiosato Brescianini.
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