Le Pen, Salvini e il mantra dell’autonomia: su e giù dal palco di Pontida tra governatori, sindaci e militanti della Lega

Viaggio nel pratone gremito dal popolo del Carroccio che invoca il ritorno alla madre di tutte le battaglie

Salvini e Le Pen a Pontida e i militanti lombardi della Lega

Salvini e Le Pen a Pontida e i militanti lombardi della Lega

Pontida (Bergamo), 17 settembre 2023 – Autonomia. Immigrati. Sopra tutto il resto. Il popolo della Lega confluito a Pontida – l'affluenza di ventimila dello scorso anno è stata raggiunta e probabilmente superata tanto che gli organizzatori parlano addirittura di 100mila presenze  - sa su quale spartito cantare. Certo, c'è la grande ospite di questo raduno, Marine Le Pen, amica e alleata, e anche la sua presenza può aver fatto da catalizzatore per il tradizionale raduno della "gens" leghista. "L'effetto Le Pen - conferma dal gazebo del tesseramento Davide Rampi, consigliere del Municipio 3 di Milano - è positivo ma vedo qui soprattutto una conferma di Matteo Salvini che come ministro delle Infrastrutture sta facendo un buon lavoro, ha riaperto cantieri che erano fermi da dieci anni. L'autonomia arriverà, la vogliono quasi tutte le Regioni".

Al gazebo del Veneto sono in vendita t-shirt con la scritta "Cerchiamo donne e uomini per un viaggio audace ... Autonomia". Messaggio chiaro dalla Regione del governatore Zaia, fra i più strenui nella battaglia per l'autonomia. "L’autonomia è una priorità - dice, convinto, Stefan Scardanzan, portavoce di Alberto Stefani, presidente della commissione parlamentare per il federalismo - è una priorità. La Lega è compatta nel portare avanti l'autonomia, non solo per il Veneto ma per tutte le Regioni. Senza se e senza ma, entro il 2024 la porteremo a casa". Affermazione sicura solo corretta nel finale da un prudenziale "si spera".

E Marine Le Pen sul palco di Pontida? "E' un'alleata in Europa, il suo è un partito amico. Partecipa a un evento di amicizia. La Lega rimane la Lega con le sue caratteristiche e il suo programma".

Zaia è arrivato a Pontida con tutta la sua squadra, due assessori, 33 consiglieri, che sale con lui sul palco sciorinando un grande stendardo di San Marco. "L'autonoma - dichiara Luciano Sandonà, consigliere regionale - è la madre di tutte le battaglie e va portata avanti assolutamente. Fa parte del programma di governo, per noi è un punto chiave". "Se non vogliono andare a casa", chiosa Marcello Bano, sindaco di Noventa di Piave.

"L'autonomia - dice dal palco Attilio Fontana, governatore della Lombardia - è quella che permette di fare funzionare meglio il Paese".

Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, si dice orgoglioso d'avere realizzato "anche il sogno di mio nonno". "Sono soddisfatto di aver raggiunto un accordo con la maggioranza che è assolutamente convinta, nessuno si tirerà indietro".

Il tema immigrazione provoca più di un grido di dolore, come quello che alza Claudio Di Caprio, sindaco di Galliate nel Novarese. "Il problema va affrontato a livello istituzionale. Noi sindaci siamo stati lasciati soli e siamo alla frutta. Hanno scaricato l'accoglienza su di noi. Non ce la facciamo più. Per fortuna ci sono le associazioni di volontariato".

Flavio Di Muro, sindaco in prima linea Ventimiglia, parla di "invasione imminente" e rimpiange'' i tempi del nostro Salvini ministro dell'Interno che bloccava i porti per difendere gli italiani". Dal palco Luca Zaia annuncia: "Stanno arrivando quasi 200 mila immigrati, ma la Lega dice che solo il 10 per cento scappa dalla guerra e dalla fame".

I volti di Matteo Salvini e Marine Le Pen sono stampati sulla t-shirt che indossa Silvana Cogliati, gagliarda milanese, ottantasei anni, da trentaquattro nella Lega: "Sono venuta per la Le Pen. E' un gran donna a cui interessa il suo polo. E' una donna che sa quello che vuole, è una grande leader".

Eccola allora, la presidente di Rassemblement National, quando manca pochissimo alle 13.30, salutata dagli applausi e dai cori "Mari-Mari", "Le Pen-Le Pen che si alzano dal pratone. E' al proscenio con Salvini che la presenta come "un’alleata ma soprattutto un'amica nei momenti di gioia e in quelli di difficoltà". In francese con traduzione, Le Pen si rivolge agli "amici della Lega", l'alleanza di due movimenti, il piacere di ritrovare Salvini e di essere a Pontida, un "simbolo di resistenza".

Temi classici della leader della destra francese, difesa delle libertà, difesa delle identità nazionali. "In Italia e in Francia siamo impegnati nella stessa lotta, per le nostre libertà e per la patria. So quanto voi siete attaccati alla vostra libertà. Ieri in Francia ho presentato una carta dei diritti dei popoli e delle nazioni". "Trasmettiamo ai nostri figli la nostra identità" dice Le Pen e subito aggiunge, applaudita: "Difendiamo le nostre figlie contro le minacce oscurantiste che vengono da altri tempi". Saldatura con Salvini sul tema migranti quando il segretario federale della Lega era anche l'inquilino del Viminale: "Forse non sapete che in quei momenti, con Salvini, l'Europa guardava all'Italia con ammirazione. E noi siamo orgogliosi dell'Italia e di Salvini. Noi aspettiamo, cari amici della Lega, che quel momento ritorni, per l'Italia e anche per la Francia".

"Viva l'Italia, viva la Lega, viva l'Europa della Nazioni" è il saluto finale (in italiano) di Marine Le Pen.

Accolto dai consueti cori festosi, Matteo Salvini, camicia candida, apre con un ricordo di Roberto Maroni e di Silvio Berlusconi e con un saluto a Umberto Bossi, da cui tutto ha avuto inzio, a due giorni dal compleanno del patriarca leghista. Sabato ha iniziato un dialogo con i giovani dela lega su droga e istruzione. Lo riprende. "Con la Lega al governo - proclama - non ci sarà mai lo Stato spacciatore". "Libertà ed educazione senza paura del giudizio, del merito. Il 6 politico e i voti del Sessantotto stanno ancora portando i loro danni in giro per l'Italia. Evviva la scuola, evviva gli insegnanti, evviva tutti gli studenti". 

"Da Bolzano a Lampedusa i nostri ragazzi non hanno bisogno di un aiutino. Se uno nasce sano e robusto e non lavora non avrà un euro di reddito di cittadinanza".

La libertà. "Libertà di pensiero e di parola. Libertà di leggere libri e di scrivere libri (allusione a quello scritto dal generale Roberto Vannacci - ndr)". Libertà di mangiare e bere i frutti del proprio territorio. Viva la libertà di amarsi con gioia, senza limiti, senza costrizioni. Essere eterosessuali o omosessuali è normalità. Viva il diritto di amare, di donne e di uomini". Subito dopo il leader puntualizza e precisa su un tema delicatissimo per opporre il suo diniego all'utero in affitto". "Difendo il diritto di venire al mondo con una mamma e un papà, a nascere se ci sono una donna e un uomo. No all'utero in affitto con la donna ricca che può sfruttare l'utero di una donna povera". Il tema politico. La Lega è "determinata e destinata a vincere".

Da Salvini ampia assicurazione alla compagine governativa. "Questo governo durerà non solo i cinque anni delle legislatura che gli hanno assegnato gli italiani ma dieci anni. Prepariamoci a tante Pontida". Sul tema immigrazione il leader leghista è tranchant: "Ho fatto e farò tutto quello che è democraticamente permesso per bloccare un'invasione che rischia di essere disastrosa. Ogni mezzo che la democrazia e la tecnologia mettono a disposizione".