Martina Bagnoli nuova direttrice dell’Accademia Carrara: “Nel suo Dna è già scritto il futuro”

Nuova direttrice in Accademia: “Il percorso per crescere è nella storia delle collezioni, è necessario coinvolgere i giovani”

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L’emozione è palpabile, ma scompare col passare dei minuti. Gli obiettivi sono chiari: proseguire il lavoro di chi l’ha preceduta perché il museo diventi sempre di più un riferimento nazionale e internazionale, in ricerca, valorizzazione e formazione. L’Accademia Carrara, la massima istituzione culturale di Bergamo, ha ufficialmente un nuovo direttore, Martina Bagnoli, originaria di Bolzano, sessant’anni, che è stata presentata ieri mattina, alla presenza dell’ex direttrice Maria Cristina Rodeschini, del sindaco Giorgio Gori e dell’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti. Prima di arrivare alla Carrara, Bagnoli è stata direttrice delle Gallerie Estensi di Modena. Il curriculum è di tutto rispetto. Ha compiuto gli studi universitari all’estero, prima all’Università di Cambridge e poi alla Johns Hopkins University di Baltimora per il dottorato.

La prima impressione?

"Sono felicissima del nuovo, prestigioso incarico. La prima volta che sono entrata all’Accademia Carrara, e sto parlando degli anni ‘80, ero troppo timida per pensare di diventare direttrice".

Qual’è la sua idea di Carrara?

"La mia promessa è di impegnarmi a lavorare affinché l’Accademia Carrara possa continuare a essere importante, in Italia e nel mondo. Intendo partire dal Dna del museo, quindi dalle collezioni e dalla storia del collezionismo legato a questa istituzione e al territorio bergamasco. Parlare di Dna non vuol dire stare fermi, ma crescere e trovare nuovi nessi e nuove storie da raccontare".

L’aspetta un periodo di studio e ricerca, quindi.

"Vorrei approfondire la conoscenza delle collezioni e restituirla al pubblico, portare avanti progetti di ricerca, la digitalizzazione dei cataloghi. Mi piacerebbe avviare anche un progetto pilota con metodi di studio innovativi, basati anche sull’intelligenza artificiale e sui grandi modelli di raccolta e organizzazione dei dati che coniugano conoscenza umana e tecnologie".

Lo sguardo al futuro coinvolgerà anche le nuove generazioni?

"Certo. Con progetti che riguardano le scuole e i giovani perché la consapevolezza del patrimonio fa parte della crescita civile".

Quale sarà la prossima mostra, la prima sotto la sua direzione?

"“Napoli a Bergamo”, in programma alla Carrara dal 23 aprile al 1° settembre. Con questa esposizione vogliamo approfondire l’importanza che ha avuto la pittura napoletana a Bergamo a partire da un momento preciso, quando nel Seicento arrivò in città Luca Giordano, pittore partenopeo che stupì per il suo modo di rappresentare il mondo. Fu come aver gettato un sasso nell’acqua, nel senso che la sua pittura provocò onde d’urto che arrivarono ad altri pittori e che si ritrovano anche in provincia, Stezzano, Clusone e Redore, grazie anche al suo allievo Nicola Malinconico".

Quando abbiamo scelto Martina Bagnoli – hanno sottolineato il sindaco Giorgio Gori e l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti – lo abbiamo fatto non solo per il suo curriculum, ma perché ci ha raccontato un’idea di Carrara e di sviluppo futuro del museo che ci ha convinto".