Tuffo nel fiume Chiese Muore a soli 13 anni

La tragedia davanti agli occhi di altri coetanei: dopo il salto non è più riemerso. Il decesso avvenuto in ospedale a Bergamo

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VESTONE (Brescia)

di Beatrice Raspa

Gioca nel Chiese e annega. Non ce l’ha fatta il tredicenne che l’altro ieri alle 20 si era tuffato con un gruppetto di coetanei nel fiume a Nozza di Vestone. Diop Serigne Salou, studente originario del Senegal, è morto ieri all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove era stato condotto in eliambulanza la sera precedente in gravi condizioni. Il dramma è capitato sotto gli occhi di alcuni testimoni che hanno fatto di tutto per salvare il ragazzino. Diop, di casa con la famiglia proprio a Vestone, si era messo a giocare nel fiume con quattro o cinque amici accedendovi dalla spiaggetta di ghiaia che si apre in corrispondenza della pista ciclopedonale. All’improvviso l’adolescente e un altro ragazzino sono stati trascinati dalla corrente. Mentre l’amico però è riuscito a mettersi in salvo, anche grazie ai compagni, Diop si è inabissato, con ogni probabilità inghiottito da un mulinello che in quel punto, dove il Chiese incontra il torrente Nozza, rende il corso d’acqua molto insidioso.

Un passante ha visto che cosa stava succedendo, così come alcuni residenti nelle case che danno sul fiume. ‘Teleguidato’ dai testimoni con una visuale privilegiata, dalle finestre, l’uomo non ha esitato a tuffarsi nel corso d’acqua ed è riuscito a recuperare l’adolescente, poi portato a riva. Sul posto nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco con i carabinieri di Idro e Vestone, oltre all’eliambulanza. I soccorritori hanno provato a lungo a rianimare il tredicenne, e speravano di averlo salvato. Diop è stato portato in Rianimazione, nella pediatria del Papa Giovanni. Le sue condizioni però sono apparse irrecuperabili e ieri pomeriggio è deceduto

E ancora: un altro adolescente ieri se l’è vista brutta dopo essersi tuffato nel Garda con la sorellina da un pontile a Salò, in zona Antiche Rive. Si tratta di un 14enne, che non riusciva a riemergere. A salvarlo, sono stati gli addetti della nautica Arcangeli. Si sono tuffati e l’hanno aiutato a tornare a riva. Ricoverato al Civile, il ragazzino non è in pericolo di vita.