Tuffi vietati nel canale Villoresi "Troppi continuano a trasgredire"

Parabiago, sabato la “sfida“ è costata la vita a un tredicenne che era in compagnia di amici. Il sindaco Cucchi: fare il bagno è pericoloso per la forza della corrente vicino a ponti e cascate artificiali

PARABIAGO (Milano)

di Christian Sormani

Nonostante il divieto di balneazione nel Villoresi si continuano a tuffare non solo centinaia di giovani, ma anche persone più anziane. Una tradizione lunga decenni che non si è mai persa. Da Busto Garolfo fino a Parabiago lungo ponti e chiuse laterali sono in tantissimi che in estate fanno il bagno dentro il canale artificiale. Sabato questa usanza è stata fatale ad un tredicenne che è morto sabato notte all’ospedale di Circolo di Varese. "Il divieto di balneazione lungo il Villoresi è permanente e c’è sempre stato. Fare il bagno, nella maggior parte dei casi, diventa molto pericoloso per la forza della corrente in prossimità di ponti e cascate artificiali. La sicurezza, innanzitutto, è garantita a partire dai nostri comportamenti. Come amministrazione comunale emettiamo ordinanze, provvediamo ai controlli e posizioniamo cartellonistica ben evidente, ma se non c’è collaborazione e responsabilità nel rispettare i divieti, assisteremo sempre a incidenti spiacevoli che, qualche volta, significano perdite di giovani vite" ha sottolineato più volte il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi.

Il canale Villoresi nasce per irrigare i campi, non certo per farci il bagno. Ogni anno il tributo di vite umane è altissimo e continua a mietere vittime, spesso giovani e giovanissimi. Il consorzio Villoresi ha più volte avvertito sui pericoli: "Nel canale ci sono alcuni tratti di correnti particolarmente insidiose in grado di mettere in difficoltà anche i nuotatori più esperti. La presenza inoltre di manufatti per la regolazione idraulica e la configurazione strutturale delle sponde, che rendono disagevole la fuoriuscita dall’alveo dei canali, accrescono notevolmente i pericoli per quanti vi si immergono". Proprio accanto ad un chiusa è accaduta la tragedia di sabato pomeriggio al confine con Casorezzo. Il ragazzo stava facendo il bagno con alcuni amici quando è stato trattenuto sul fondo, nel tratto del canale all’altezza di via Vela dove c’è una chiusa. Il ragazzo è stato tenuto sul fondo per diversi minuti. Gli sono state praticate le prime manovre rianimatorie, è stato intubato e trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale di Circolo dove è arrivato gravissimo. Il giovane, un sudamericano, è morto sabato notte nel reparto di Terapia intensiva dove era arrivato in gravissime condizioni. Le tragedie sul Villoresi non si contano ormai più. Nel 2016 a pochi chilometri da Parabiago, nella vicina Busto Garolfo, un altro ragazzo di 13 anni, dopo un tuffo nel canale, non era più riemerso. Era stato trovato un’ora dopo, ma per lui non c’era più niente da fare. Ogni anno il canale artificiale che nasce dalla diga del Panperduto lascia una lunga scia di morti. Nel settembre dello scorso anno a Magenta un uomo morì annegato dopo un tuffo notturno. Un anno fa fu trovato il cadavere di una donna. I comuni rivieraschi continuano con ordinanze e divieti, ma nonostante i controlli ed il divieto assoluto di balneazione che vige sull’intero reticolo ETVilloresi, i comportamenti ad alto rischio continuano.