Coronavirus, a Bergamo la terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII è Covid free

La notizia più attesa arriva a 137 giorni dal ricovero del primo paziente. Oggi un minuto di silenzio per ricordare le vittime, poi un lungo applauso liberatorio

Papa Giovanni XXIII, terapia intensiva Covid free

Papa Giovanni XXIII, terapia intensiva Covid free

Bergamo, 8 luglio 2020 - Dopo i giorni più bui dell'emergenza Covid e le immagini drammatiche delle bare portate sui camion dell'Esercito, da Bergamo arriva una notizia bellissima e molto attesa: la terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo è libera dal Covid-19. Il nosocomio bergamasco è stato uno dei presidi in trincea per affrontare la diffusione del coronavirus in Italia. 

"La tanto attesa notizia arriva dopo 137 giorni dal ricovero del primo paziente (domenica 23 febbraio). Restano ricoverati alcuni pazienti colpiti dal virus, ma ormai negativizzati", si legge nella nota dell'ospedale, che ha comunicato la notizia.  Per l'ospedale si tratta di un traguardo che arriva grazie all'impegno dei circa 400 operatori che lavorano nelle terapie intensive del Papa Giovanni XXIII, tra medici, infermieri, operatori di supporto e personale delle pulizie. Nei giorni più critici della pandemia, è stato sottolineato, l'Ospedale di Bergamo era arrivato ad ospitare oltre cento pazienti intubati. Asst ha celebrato il momento con un minuto di silenzio per le vittime e un applauso a cui hanno preso parte, insieme ai medici e agli operatori della rianimazione, il direttore generale Maria Beatrice Stasi, il direttore sanitario Fabio Pezzoli e il direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza e area critica Luca Lorini. 

Per il direttore sanitario dell'Asst, Maria Beatrice Stasi, è "un momento di grande emozione" anche perche ha festeggiato "in rianimazione con i collaboratori, finalmente vestiti delle normali divise" invece che degli 'scafandri' anti-contagio. La manager, anche lei colpita da Sars-CoV-2 nelle prime settimane della crisi coronavirus, ha espresso l'augurio"che questa sia davvero una fase discendente", e che "non torni più il grande incubo in cui ci siamo ritrovati a lavorare nei mesi di marzo e aprile".  "Abbiamo raggiunto numeri importantissimi - ha sottolineato il Dg - con un centinaio di pazienti ricoverati nelle fasi acute dell'emergenza. Oggi il nostro reparto di rianimazione torna a dedicarsi a tutte le patologie che noi seguiamo qui al 'Papa Giovanni', senza più pazienti Covid". Un traguardo che "abbiamo condiviso con i responsabili dei reparti, con gli infermieri, con tutto il personale".  

Il governatore lombardo Attilio Fontana, attraverso un post su Facebook, ha sottolineato che "si tratta di una grande notizia" per tutta la Lombardia, ringraziando nuovamente chi ha combattuto con forza e coraggio contro il coronavirus: "Quattrocento operatori hanno lavorato nelle terapie intensive del Papa Giovanni XXIII, tra medici, infermieri, operatori di supporto e personale delle pulizie, in prima linea, qui, dove il virus ha colpito con più forza. Grazie a tutti voi, forza Bergamo".  Per il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia quello della terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII ''è un dato simbolico che fa molto bene a Bergamo e a tutti noi. Oggi questo dato consente a tutti noi di dire che ce l'abbiamo fatta a proteggere la vita e la salute di tantissimi, purtroppo tanti altri non ce l'hanno fatta e sono sempre nel nostro cuore, però Bergamo resta il simbolo di un'Italia che quando si tiene per mano ce la fa''.