"Solidale con Mahsa uccisa in Iran Non possiamo chiudere gli occhi"

Il vicesindaco e assessore. Angela Franzoni aderisce. al taglio della ciocca

Migration

MONTICHIARI (Brescia)

"Un gesto di solidarietà in quanto donna, mamma e amministratrice: non si può chiudere gli occhi davanti a queste cose". Così Angela Franzoni (nella foto), vicesindaco di Montichiari e assessore a Cultura e Istruzione, spiega l’adesione all’iniziativa virale e simbolica del taglio della ciocca di capelli come quella sfuggita al velo dell’iraniana Jina Mahsa Amini e motivo per cui è stata uccisa.

"Forse non servirà a cambiare il mondo, ma credo che anche piccoli segni simbolici possano fare la differenza, accompagnati dai fatti". Storie come quelle di Mahsa, o di Saman, pakistana uccisa dalla famiglia per aver rifiutato il matrimonio combinato, non sono poi così lontane. "Abbiamo ragazze straniere, perfettamente integrate, che hanno alle spalle famiglie che le limitano nella loro scelta. Minorenni da tutelare se le famiglie miglia vogliono costringerle ad un matrimonio non voluto". Eppure finora la solidarietà alle donne iraniane sembra restare un po’ in sordina e anche le manifestazioni in piazza – a Brescia ce n’è stata una mercoledì, promossa da Amnesty International – hanno poco seguito. "C’è forse la percezione di fare qualcosa di poco utile, perché un gesto come il taglio della ciocca non porta a nulla. Ma io credo che servano anche queste cose, poi sta alla sensibilità di ciascuno", conclude Franzoni.

F.P.