Diffondevano messaggi no vax, preti negazionisti positivi

I parroci di Ambivere e di Mapello nei mesi scorsi avevano diffuso materiale per contestare l’esistenza della pandemia

Il volantino firmato dai sacerdoti

Il volantino firmato dai sacerdoti

Sono positivi al coronavirus due dei tre sacerdoti no vax che nei mesi scorsi avevano diffuso materiale negazionista sulla pandemia. Si tratta di don Emanuele Personeni, parroco di Ambivere, e di don Alessandro Nava, parroco di Mapello, entrambi positivi ma non risultano ricoverati o con gravi sintomi. La vicenda era emersa a ottobre quando i tre sacerdoti, insieme a don Andrea Testa, avevano firmato insieme il libretto intitolato "Covid 19: i conti non tornano" definito da chi lo aveva letto "pieno di luoghi comuni no vax", e avevano lanciato una sottoscrizione per aiutare chi non era vaccinato e quindi non aveva green pass.

I tre sacerdoti comunque non hanno mai voluto fare nessun commento. Nelle settimane successive c’era stata una decisa presa di posizione da parte della Curia, con il vescovo Francesco Beschi che aveva parlato di "situazioni di sconcerto" createsi nelle tre parrocchie "in relazione ai comportamenti da tenersi per garantire la sicurezza sanitaria dei fedeli". A questo proposito Beschi aveva sottolineato che la linea in materia è chiara, ed è rappresentata dalle "indicazioni diocesane dettate a questo riguardo nel corso di questo anno", quelle con le quali si "rinnova l’appello alla vaccinazione", così come sostenuto dallo stesso Papa e dalle Conferenze episcopali italiana e lombarda.

Il vescovo aveva quindi richiamato i tre preti all’obbedienza. Comportamenti che non sono solo di "obbligo morale", ma, "per quello che è previsto, di obbligo legale". Poco prima di Natale il sindaco di Ambivere Silvano Donadoni, che è il medico del paese, nel suo saluto al concerto di Natale in chiesa aveva lanciato un appello ai sacerdoti perché ritrattassero pubblicamente le tesi antiscientifiche e critiche nei confronti del vaccino. E pochi giorni dopo lo stesso Consiglio comunale aveva approvato un ordine del giorno promosso per "deprecare e censurare l’invasione di campo nella salute pubblica di soggetti privi di specifica professionalità ma purtroppo dotati di autorevolezza e credito presso ampie fasce della popolazione, come nel caso delle prese di posizione dei sacerdoti".