Addio a Piera Vitali: fu staffetta partigiana durante la Resistenza

Poco più che ventenne fu imprigionata e torturata. Riuscì a fuggire con alcuni compagni mentre la stavano portando in un campo di concentramento. Anpi di Bergamo: "Profondo cordoglio"

Piera Vitali (De Pascale)

Piera Vitali (De Pascale)

Bergamo, 17 febbraio 2020 - E' morta la partigiana Piera Vitali, nota come "la biondina della Val Taleggio", componente della presidenza onoraria dell'Anpi Provinciale di Bergamo. A darne notizia la stessa Anpi provinciale di  Bergamo che esprime "profondo cordoglio per la scomparsa".  Piera Vitali era nata a Settimo Milanese il 19 dicembre del 1923. Dopo qualche anno si era trasferita con la famiglia a Sottochiesa di Taleggio, in provincia di  Bergamo. Gli anni della sua gioventù sono stati segnati dalla Seconda Guerra Mondiale quando, appena ventenne, entrò nella Resistenza come staffetta delle squadre partigiane che operano in Val Taleggio, Valsassina e Val Brembana. Anche suo fratello, Vitalino, partecipò alla lotta di Liberazione: insieme a Davide Paganoni ''Mario'', fu comandante dell'86esima Brigata Garibaldi ''Issel'', operante in Val Taleggio. 

Arrestata dai fascisti, che riuscirono a scoprire la sua identità, fu torturata per sapere i  nomi e i luoghi della Resistenza bergamasca. Piera resistette e fu trasferita a Monza, poi a Milano nel carcere di San Vittore. Il 23 dicembre 1944, pochi giorni dopo il suo ventunesimo compleanno, fu caricata su un mezzo diretto ai campi di concentramento tedeschi, e insieme ad altri partigiani, riuscì a rompere un finestrino del bus, a lanciarsi e a fuggire. Ritornò a casa salva il 30 dicembre 1944.