Palosco: picchia l'arbitro che espelle il figlio calciatore. Daspo per un anno

Punito il papà che ha scatenato il caos durante il match fra la squadra di casa e l'Aurora Seriate 1967

Cartellino rosso

Cartellino rosso

Palosco - Più che i ragazzi in campo, appare sempre più difficile gestire i genitori sulle tribune. Spesso, mentre osservano le partite in cui giocano i loro figli, si lasciano andare a manifestazioni che con lo sport non hanno nulla da spartire. Non riescono a trattene le pulsioni nervose. Prova ne è, a mo’ di amara conferma, quello che è accaduto a Palosco: e questo è il conto da pagare. Un papà per un anno non potrà assistere o avvicinarsi a luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive, anche di carattere giovanile o amatoriale. Questa la decisione del questore di Bergamo, Stanislao Schimera, nei confronti di H.A.,45 anni, resosi protagonista di un bruttissimo episodio di violenza durante una partita del campionato Under 17.

Furia dopo il cartellino

Il fatto risale al 5 febbraio, quando l’uomo, un papà che stava assistendo alla partita di calcio dove giocava anche il figlio, al termine dell’incontro tra Oratorio Palosco e i pari età dell’Aurora Seriate 1967, finita 1-3 per gli ospiti, aveva invaso il rettangolo verde di gioco per vendicare l’espulsione del figlio, allontanato per aver esagerato con le parole nei confronti del direttore di gara. Gli sconfitti avevano contestato alcune decisioni dell’arbitro, di poco più grande dei calciatori. Ne era nata una discussione, due giocatori avevano usato parole forti, cartellino rosso per entrambi.

Cazzotto e fuga

L’espulsione aveva fatto infuriare il padre di uno dei due calciatori del Palosco espulsi. Allora ha abbandonato le tribune in fretta e furia, è sceso in campo e ha sferrato un pugno all’arbitro 22enne, poi scappato precipitosamente negli spogliatoi perché il papà lo stava inseguendo. Il direttore di gara era stato accompagnato all’ ospedale Bolognini di Seriate per farsi medicare le contusioni al volto giudicate guaribili in tre giorni. L’aggressore era stato poi denunciato ai carabinieri, intervenuti sul posto dopo il fattaccio. Ora il provvedimento restrittivo del questore, che ha disposto il Daspo per la sua "condotta giuridicamente illecita e violenta in un contesto particolarmente delicato come quello del calcio giovanile".