Omicidio di Seriate, Gianna Del Gaudio uccisa: sotto la lente il rebus dei tempi

Sotto esame sarebbero anche quattro macchie di sangue sospette

Gianna Del Gaudio e Antonio Tizzani

Gianna Del Gaudio e Antonio Tizzani

Seriate, 6 settembre 2016 - Trentacinque minuti. È in questo arco di tempo che potrebbe trovarsi la soluzione dell’omicidio di Seriate. La sera in cui è stata barbaramente ammazzata (con un taglio alla gola che l’ha quasi decapitata) la professoressa Gianna Del Gaudio, 63 anni, aveva ricevuto una telefonata. Con chi parlava? E quello che stanno cercando di ricostruire gli inquirenti. Quello che si sa è il tempo intercorso dalla fine di quella telefonata, al momento dell’omicidio, alla chiamata di soccorso al 112 Nue (numero unico per le emergenze) da parte del marito della vittima, Antonio Tizzani, 68 anni, unico indagato a piede libero.

E quel tempo è stato calcolato appunto in 35 minuti. Ma cosa è successo in questa mezz’ora? È quanto stanno cercando di riscostruire gli investigatori. Al momento resiste la versione fornita da Tizzani, e cioè quella di aver visto una persona scappare dopo aver ammazzato la sua Gianna. L’ex capostazione è il solo testimone, anche perché l’unica telecamera della zona (che appartiene a un vicino e si trova puntata proprio sul vialetto dove è ubicata la villetta della coppia, in piazza Madonna della Neve) era guasta e l’appello della Procura rivolto ai privati di fornire eventualmente registrazioni di telecamere installate nelle abitazioni vicine per ora è rimasto senza risposta. Per questo si continua a scandagliare la vita della vittima, del marito e di tutta la famiglia, descritta come unita e benvoluta da tutti. In attesa, naturalmente, della risposta fornita dai rilievi scientifici effettuati nei giorni scorsi dal Ris di Parma.

Sotto esame sarebbero, in particolare, anche quattro macchie di sangue sospette. Ma senza neppure trascurare il computer che usavano marito e moglie e che sarà passato al setaccio dagli inquirenti. In particolare saranno analizzati messaggi, e-mail, fotografie, documenti. Intanto ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Seriate, si sono svolti i funerali dell’insegnante. In prima fila, il marito in lacrime, sorretto dai figli, Paolo, Mario. Il parroco, don Mario Carminati nella sua omelia ha voluto lanciare un messaggio-appello molto chiaro: «Il colpevole - ha detto don Carminati – si liberi la coscienza e confessi. Gianna è stata uccisa da chi ha lasciato che a prevalere fosse il male».