Blitz contro la mafia nigeriana, 19 fermi tra Bergamo e l'Emilia Romagna

Operazione della polizia contro l'organizzazione criminale dopo un'indagine avviata nel 2017

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Bergamo, 18 luglio 2019 - Operazione "Burning Flame" contro la mafia nigeriana della Squadra mobile di Bologna, con la collaborazione delle squadre mobili delle principali provincie dell'Emilia-Romagna e di Bergamo e il coordinamento del Servizio centrale operativo. La polizia ha smantellato un'associazione criminale di tipo mafioso da anni insediata in Emilia-Romagna, un'azione che ha impegnato più di 200 agenti nell'esecuzione di 19 fermi, quattro in provincia di Bergamo, e 32 perquisizioni domiciliari che hanno portato al sequestro di 3 chili di marijuana, 410 grammi di eroina, 406 grammi di cocaina. Gli indagati sono 50 nell'azione diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna nei confronti degli appartenenti all'organizzazione mafiosa nigeriana Maphite, operante in tutta l'Emilia-Romagna.

I provvedimenti restrittivi e le perquisizioni sono stati eseguiti a Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Forlì, Cesena, Ravenna e Bergamo. L'attività d'indagine della Squadra mobile di Bologna, avviata nel 2017, grazie anche alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, ha permesso di annientare gran parte di quello che all'interno della comunità nigeriana viene denominato cult Maphite. La mafia nigeriana è suddivisa in fazioni o cult, ognuno indipendentemente strutturato e diversamente denominato, in forte rivalità con gli altri. Maphite, acronimo di Maximum Academic Performance Highly Intellectuals Train Executioner, si è consolidata negli anni '90 in Nigeria come confraternita o 'cult', l'origine embrionale del gruppo risale, già dagli anni '80, all'ambiente universitario dello Stato del Benin, così come gli analoghi ma contrapposti gruppi quali gli Eiye, i Black axe, i Vikings. Gli scontri, anche fisici e molto violenti, con le contrapposte confraternite per la supremazia territoriale ne hanno determinato la progressiva trasformazione in vere e proprie bande criminali, tanto che le autorità nigeriane ne hanno sancito l'illegittimità.

"Abbiamo eliminato la cupola, i vertici, la struttura principale di tutta l'organizzazione operante in Emilia-Romagna, Marche e Toscana e cioè la cosiddetta Famiglia Vaticana" ha spiegato il capo della Squadra mobile di Bologna, Luca Armeni. Nell'inchiesta viene contestato il 416 bis e per quanto riguarda la criminalità nigeriana: "è la prima volta nella nostra regione e tra le prime volte in Italia - sottolinea il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato - Questo perché emergono tutti i tratti caratteristici dell'associazione di tipo mafioso: l'intimidazione violenta, l'assoggettamento in particolare nei confronti di connazionali e l'omertà" che in queste associazione nigeriane, "in particolare i Maphite, viene stimolata anche da forme di vendetta cruenta".