Incubo tsunami sul lago Al lavoro sulla sicurezza

(Bergamo)

La frana che incombe su Tavernola Bergamasca continua a minacciare il paese e la sottostante cementifera, anche se presto i lavori di messa in sicurezza dovrebbero cominciare a dare efficaci risposte grazie allo sforzo dell’Autorità di Bacino dei Laghi d’Iseo, Endine e Moro, dei Comuni rivieraschi e di Regione Lombardia, con l’assessorato alla Protezione Civile retto da Piero Foroni che nelle scorse settimane ha disposto un finanziamento da 4.810.000 euro.

A vigilare sulla situazione, intanto, ci sono i sistemi disposti da Arpa Lombardia e dalla cementifera. Il team di esperti della società Georicerche Srl di Bolzano continua, nel frattempo, con gli studi, le indagini e le analisi del terreno, per trarre dati necessari al completamento del progetto definitivo esecutivo di messa in sicurezza, affidato dall’Autorità di Bacino alla società Alpina Spa di Milano. "I dati – ha detto il presidente dell’Autorità Alessio Rinaldi - verranno i forniti ai ricercatori del Politecnico di Milano, per poi essere studiati, elaborati e presentati". La ricerca dovrebbe essere a buon punto, tanto da poter essere illustrata a breve.

La frana di Tavernola è grande circa 100.000 m2, con profondità media di scivolamento compresa fra 21 e 15 metri per un volume stimato fra 2,1 e 1,5 milioni di metri cubi. Ha iniziato a fare paura nel 2021 quando la velocità di scivolamento è aumentata arrivando a 2-2,5 centimetri al giorno. Questo ha portato non solo all’evacuazione del cementificio e alla chiusura di due strade provinciali e di una comunale, ma anche ad approntare piani di protezione civile che hanno coinvolto tutti i Comuni affacciati sul lago d’Iseo in previsione del potenziale tsunami dovuto alla caduta a lago della frana. Il movimento franoso è poi rallentato ma è comunque necessario intervenire.

Milla Prandelli