Schianto fatale sulla A4, le vite spezzate di Francesca e Giuseppe

A perdere la vita Giuseppe Algeri e Francesca Squeo, 27 anni lui, solo 23 lei, compiuti, per una tragica fatalità, proprio ieri. Sono morti insieme, uno a fianco all’altro, mentre tornavano da Orio al Serio, dove avevano accompagnato la sorella di Francesca, in partenza per una vacanza di Monica Autunno e Rocco Sarubbi FOTO - Il luogo dell'incidente / Le giovani vittime

Giuseppe Algeri e Francesca Squeo

Giuseppe Algeri e Francesca Squeo

Bergamo, 21 agosto 2015 - La scena che ieri mattina si sono trovata davanti i soccorritori e tutti gli automobilisti che percorrevano l’autostrada A4 è stata agghiacciante: in quell’auto accartocciata, avevano appena perso la vita Giuseppe Algeri e Francesca Squeo, 27 anni lui, solo 23 lei, compiuti, per una tragica fatalità, proprio ieri. Sono morti insieme, uno a fianco all’altro, mentre tornavano da Orio al Serio, dove avevano accompagnato la sorella di Francesca, in partenza per una vacanza in Spagna. Poco prima delle 9.25, nel tratto compreso tra Bergamo e Capriate San Gervasio, nel territorio di Osio sotto, la loro auto è stata tamponata violentemente.

A spezzare  la loro vita è stata una Mercedes 350 condotta da V.C. 40 anni, di Cisano Bergamasco, che all’improvviso è piombata a tutta velocità sulla Ford Fiesta sulla quale viaggiavano Giuseppe, alla guida, e al suo fianco Francesca. Nulla da fare per lui, nulla da fare per lei. È la polizia stradale di Seriate, per ore sul luogo del dramma insieme a Società autostrade, vigili del fuoco e soccorritori, a indagare su una tragedia la cui dinamica sembra tuttavia chiara. Un furgone della Polstrada sulla quarta corsia, a velocità rallentata, indicava ai mezzi in arrivo la presenza di un cantiere vicino e un’auto in panne poco più avanti. La Ford Fiesta si è accodata. La Mercedes 350 le è andata a sbattere violentemente.

Il conducente non è riuscito a evitare lo schianto: sull’asfalto, infatti, non ci sarebbe nessun segno di frenata. La Ford Fiesta con Giuseppe e Francesca è stata scaraventata con tal forza contro il fugone, al punto che la parte posteriore si è addirittura schiacciata, rientrata. I due occupanti sono rimasti incastrati all’interno delle lamiere contorte. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per estrarli dal rottame. Qualcuno, intanto, avvisava i familiari dei due giovani. Anche la sorella di Francesca, che su quell’aereo per le vancanze non è più salita. Ferito anche il conducente della Mercedes, ricoverato al Papa Giovanni XXIII, con un trauma all’addome. Le sue condizioni non sarebbero gravi. L’uomo, indagato per omicidio plurimo colposo, è già stato sottoposto agli esami tossicologici e a quelli dell’alcoltest. Un prosieguo d’indagine farà ulteriore luce nei prossimi giorni sui dettagli della dinamica. All’indirizzo della camera mortuaria di Zingonia, dove sono state composte le salme dei giovani, in mattinata erano già partiti i familiari, disperati, per quelle vite spezzate. Giuseppe risiedeva a Pessano con Bornago, lavorava come commesso. Da quasi tre anni era fidanzato con Francesca, originaria con la famiglia di San Giovanni Rotondo, ma trasferita a Cascine San Pietro, la frazione oltre il fiume di Cassano d’Adda. Bella, il sorriso sempre acceso. Aveva studiato alla Making Beauty Academy e lavorava come truccatrice. Sempre insieme, Giuseppe e Francesca. Fino, purtroppo, alla morte.