Grumello, imprenditore ucciso in casa: l'ex fidanzato della figlia confessa l'omicidio

Il giovane, messo sotto torchio dai carabinieri, è crollato. Ha aiutato gli inquirenti a recuperare l'arma del delitto, un martello, e i suoi abiti ancora insanguinati

Grumello (Bergamo) - Alle prime luci dell’alba i carabinieri del comando provinciale di Bergamo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un ragazzo di 22 anni, accusato dell’omicidio di Anselmo Campa, l'imprenditore ucciso a Grumello del Monte lo scorso 19 aprile. Si tratta di Luca El Makkaoui, nato a Bergamo da genitori di origini marocchine, incensurato, ex fidanzato della figlia dell'imprenditore, Federica. Interrogato, si è contraddetto e alla fine è crollato, confessando l'omicidio ai carabinieri e al sostituto procuratore Maria Esposito. Ha fatto anche trovare l'arma del delitto, un martello che aveva nascosto in un'area boschiva nei pressi del fiume Oglio e gli abiti, ancora insanguinati, che indossava al momento dell'omicidio.

Anselmo Campa (la vittima) e "Luca" El Maccaoui (il giovane fermato)
Anselmo Campa (la vittima) e "Luca" El Maccaoui (il giovane fermato)

Avrebbe aggredito il padre dell'ex fidanzata Federica al culmine di una lite, pare l'ennesima, scoppiata per alcuni dissidi tra i due. In particolare per l'utilizzo da parte del ventiduenne di un'auto, una Renault Clio, che Campa aveva comprato e dato alla figlia maggiore e a lui, quando stavano assieme, ma che El Makkaoui aveva continuato a utilizzare anche in seguito, benché l'imprenditore volesse venderla a un conoscente. Attualmente la figlia maggiore si trova tra l'altro all'estero, dove lavora come animatrice da tre mesi. Dopo un'iniziale approfondimento sulla pista di un furto degenerato, gli inquirenti si sono concentrati sui familiari di Campa e hanno ricostruito gli spostamenti di El Makkaoui.

Interrogato, si è contraddetto ed è crollato, confessando l'omicidio. Oltre all'arma e ai vestiti, sono stati recuperati sul luogo di lavoro anche il portafogli di Campa e le chiavi della sua auto. Per gli inquirenti, dunque, il giallo è risolto: il giovane, terminate le formalità è stato condotto stamattina nel carcere di via Gleno a Bergamo, dove nei prossimi giorni verrà sottoposto all'interrogatorio di garanzia. Nel frattempo dopodomani il corpo di Anselmo Campa sarà sottoposto all'autopsia, disposta dalla Procura di Bergamo: verrà eseguita all'obitorio dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove il corpo dell'imprenditore è stato trasferito al termine dei rilievi della scientifica dell'Arma nell'appartamento di via Nembrini a Grumello del Monte.

L'esame dovrà chiarire quanti colpi sono stati inferti al capo del cinquantaseienne, ma anche l'ora e il giorno dell'omicidio, che gli investigatori hanno inizialmente indicato nella tarda serata di martedì scorso, circa 24 ore prima del ritrovamento del cadavere da parte di quattro amici di Campa che non lo vedevano appunto dalla sera prima al bar che frequentava, il Circolino di Grumello, né erano più riusciti a mettersi in contatto con lui al telefono. Nell'abitazione - dove Campa viveva da solo dopo la separazione, tre anni, fa con la seconda moglie Sara Belotti, con la quale aveva avuto anche una figlia oggi dodicenne, che vive con la madre - non mancava praticamente nulla: alcuni cassetti e mobili erano aperti, ma forse per la concitazione della lite culminata con l'uccisione dell'imprenditore.

Poche ore prima di essere fermato si era presentato a casa dell'ex moglie di Campa, per porgere a lei e agli altri familiari le condoglianze. Lo ha raccontato il sindaco di Grumello del Monte, Simona Gregis. L'ex consorte, Sara Belotti, vive a Grumello ma in una casa diversa da quella teatro del delitto. Forse un modo per allontanare i sospetti.

Anselmo Campa era socio di maggioranza della "TTG Srl", ditta che si occupa di trattamenti termici dei metalli con sede a Cologne, nel Bresciano, mentre il resto delle quote appartengono alla sorella Donatella e al marito di quest'ultima. Proprio due giorni fa, venerdì mattina, i tre parenti si sarebbero dovuti trovare dal notaio per formalizzare la cessione delle quote di Campa a sorella e cognato, a fronte del pagamento al cinquantaseienne di 600mila euro (di cui centomila di acconto già consegnati). Ma Campa non si è potuto più presentare all'incontro perché ucciso tre giorni prima dall'ex fidanzato della figlia.

Il cadavere dell’uomo era stato rinvenuto, la sera del 20 aprile, all’interno della sua abitazione con diversi colpi alla testa. Il primo sopralluogo aveva sin da subito indirizzato le indagini nel ristretto ambito familiare e di amici, considerato che quasi nulla era stato asportato e che le condizioni della casa facevano pensare a un incontro tra la vittima e qualcuno di sua conoscenza. I carabinieri, dopo aver visionato decine di telecamere di videosorveglianza e sentito le versioni di parenti e amici del deceduto, nelle ultime 24 ore avevano posto l’attenzione su El Maccaoui.