Fornovo San Giovanni (Bergamo), 11 febbraio 2019 - Giornata di voto ieri a Fornovo San Giovanni, comune a pochi chilometri da Treviglio: aperti tre seggi, tutti nell’aula consiliare, per il referendum consultivo su come destinare in opere pubbliche comunali l’imponente eredità lasciata, in morte, dall’ex sindaco Carlo Nicoli alla comunità fornovese. Quattro i progetti proposti sulla scheda referendaria, ognuno dei quali tiene conto di come utilizzare i due milioni e mezzo di euro del lascito. Presidenti dei seggi i capigruppo consiliari. Referendum però che non ha raggiunto il quorum del 33% degli aventi diritto: alle 21, orario di chiusura dei seggi, avevano votato solamente il 23% degli aventi diritto (596 persone su 2.400), così ora la decisione torna al Consiglio comunale. Alle 16 aveva votato intorno al 18%.
È straordinario, senza paragoni, il gesto dell’ex sindaco deceduto a 85 anni, dopo una vita intensa: commercialista, professore e preside di tre scuole medie, nonché primo cittadino (molto amato) in due mandati fra il 1960 e il 1970. Il lascito alla collettività di Fornovo, frutto del grande amore al paese natale, consiste in denaro contante, azioni, obbligazioni, tre appartamenti di cui due a Bergamo e uno a Treviglio, e la villa padronale. Come si è arrivati al referendum? Il sindaco Giancarlo Piana sottolinea come, dopo incontri e dibattiti, si sia deciso di affidare ai cittadini la scelta sull’impiego dell’eredità. Quattro le proposte, distinte dalla A alla D: nuovo plesso scolastico (medie ed elementari), riqualificazione della scuola attuale e realizzazione di un centro socio culturale e di un padiglione per anziani nella villa padronale, il rinnovo di piazza San Giovanni e un nuovo collegamento viario interno, infine riqualificazione del parco comunale, della palestra e del campo sportivo.