Curno, idea anti-violenza: la partita la arbitra papà

Cambio di ruolo per imparare il rispetto

Spesso gli arbitri finiscono nel mirino

Spesso gli arbitri finiscono nel mirino

Cruno (Bergamo), 20 aprile 2019 - Genitori violenti e maleducati sugli spalti, arbitri e guardalinee nel mirino? Bene, a dirigere la partita ci vanno mamma e papà. Per dire basta alle risse, il Panathlon Bergamo, club service con finalità etiche e culturali, presieduto dal 2013 da Attilio Belloli e riconosciuto associazione benemerita dal Coni, oggi lancia un’iniziativa di riposta: appuntamento alle 15.30 al campo sportivo di via IV Novembre a Curno.

La partita tra Asd Virescit e Fc Curno, valida per la categoria Giovanissimi a 7, sarà arbitrata dai genitori dei piccoli atleti. Saranno loro a scendere dagli spalti sul terreno di gioco, con fischietto in bocca e bandierina da guardalinee. Il progetto, che è stato chiamato “Per uno sport più educato”, oltre che dal Panathlon, è stato promosso anche dal Comune di Bergamo e da Ubi Banca all’interno della “Carta dei doveri dei genitori nello sport”, un decalogo di principi che dovrebbero guidare tutte le famiglie nella relazione con i propri figli sportivi. «I genitori – sottolinea Belloli – potranno sperimentarsi in ruoli differenti da quelli che hanno solitamente nelle attività sportive dei figli, durante una partita ufficiale. La cattiva educazione sportiva dei genitori sovente è di ostacolo al lavoro delle associazioni e dei singoli allenatori».

A riprova dell’interesse e dell’attualità del fenomeno, al percorso hanno aderito le principali federazioni e società sportive del territorio, tra cui quelle di atletica, pallavolo, calcio e ciclismo e club del calibro di Atalanta, AlbinoLeffe, Bergamo Basket, Blueorobica e Volley Bergamo. Le singole associazioni sono state coinvolte, per tutta la stagione 2018-2019, in una serie di attività informativo-culturali, con particolare attenzione a comportamenti virtuosi nell’accoglienza e nell’ospitalità degli atleti e dei genitori: saluto di benvenuto e terzo tempo sistematici. Il percorso è coordinato da psicologi ed educatori che lavorano a contatto con le società sportive, e in particolare con i genitori e i giovani atleti.