Coronavirus, morto operatore del 118 di Bergamo: "Intitolare una via a Diego"

La richiesta arriva dall'Associazione autisti soccorritori italiani in una lettera inviata ai vertici della Regione Lombardia e al direttore generale dell'Areu

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Bergamo, 15 marzo 2020 -  "Intitolare un luogo pubblico alla memoria" di Diego Bianco, 46 anni, operatore del 118 in forze alla Soreu delle Alpi, morto in provincia di Bergamo con i sintomi del nuovo coronavirus. "Per non dimenticare un uomo che si è sempre speso per il proprio territorio e la propria regione". La richiesta arriva dall'Associazione autisti soccorritori italiani (Aasi) in una lettera inviata ai vertici della Regione Lombardia e al direttore generale dell'Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) Alberto Zoli.

L'associazione esprime "vicinanza alla famiglia" del tecnico morto dopo una settimana di febbre. E dedica un pensiero anche agli operatori contagiati, che in questo momento stanno combattendo la loro personale battaglia contro la Covid-19, esprimendo "i più sinceri auguri di una celere guarigione. Dal Nord al Sud d'Italia, gli autisti soccorritori sono in prima linea insieme alle figure sanitarie per essere sempre più vicini ai cittadini in questo momento buio per il nostro paese".

Già alcune notti fa la centrale - che raccoglie le chiamate di emergenza anche da Brescia e Sondrio inoltrate dal 112 - era stata chiusa e sanificata, anche perché altri operatori avevano accusato sintomi ed erano stati a casa. Le chiamate erano state dirottate ad altre centrali lombarde. "Diego lavorava a Bergamo sull'amubulanza - hanno ricordato i soccorritori di ADL Cobas Lombardia della Sanità -. Diego era un lavoratore preparato, un soccorritore che ha sempre utilizzato i dispositivi di protezione individuali, non era anziano e non aveva altre malattie".