Il virus strisciante del razzismo: la disavventura di una studentessa di Calcio

Giovane italo-ivoriana, studentessa a Milano, additata da una condomina come portatrice della malattia

Marie Jeanne Aglioni

Marie Jeanne Aglioni

Calcio, (Bergamo), 29 febbraio 2020 -   Il coronavirus non provoca solo panico tra le persone, ma anche episodi di razzismo ai danni di chi ha il colore della pelle diverso dal nostro. Ne sa qualcosa una ragazza di 22 anni, Marie Jeanne Aglioni, originaria della Costa d’Avorio ma cittadina italiana essendo stata adottata a 2 anni da una famiglia bergamasca di Calcio. La giovane, secondo quanto lei stessa ha reso noto, nei giorni scorsi è stata additata da una vicina di casa come portatrice dell’ormai famigerato Covid 19 perché di colore. L’episodio è avvenuto mercoledì a Milano, in uno stabile in zona Cadorna dove la 22enne abita in questi mesi, mentre sta completando gli studi universitari.

"Vivo con altri quattro ragazzi - spiega Marie Jeanne, che sta valutando se adire le vie legali - e condividiamo un appartamento al terzo piano. Siamo quattro italiani e un giovane francese. Mercoledì pomeriggio abbiamo ricevuto una lettera, che sappiamo essere stata trasmessa a tutti i condomini, il cui contenuto, in sintesi, era questo: “Gli stranieri portano il virus, chiamate i carabinieri“. La missiva era stata inserita a mano in tutte le cassette postali dello stabile. L’autrice, un’altra inquilina del condominio, fa riferimento ad un presunto via vai di stranieri che, a quanto sostiene, porterebbero malattie. Peccato che non ci sia nessun via vai di questo genere, l’unica persona di colore al terzo piano sono io, che sono assolutamente italiana".

"Sono arrabbiata - prosegue la 22enne -, perché invece di chiedere spiegazioni a noi, la signora ha inviato questa lettera assurda, generando odio nei miei confronti e insinuando che io porti malattie. Mi sembra assurdo che nel 2020 ci sia ancora qualcuno che scriva tali parole. Siamo ancora in quella fase in cui gli italiani bianchi sono quelli puri e giusti e tutti gli altri sono contaminati, sporchi e portatori di malattie".

Non è la prima volta che Marie Jeanne viene discriminata per il colore della sua pelle. "In una casa dove ho abitato tempo fa – conclude la studentessa – una donna aveva insinuato che ero incline a comportamenti immorali. Per fortuna, dopo che ho reso pubblica la mia ultima disavventura, quella di mercoledì, ho ricevuto numerose manifestazioni d’affetto e solidarietà da amici e persone care".