FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Contrabbando di petrolio, 10 arresti

L’operazione della Finanza ha bloccato il traffico dalla Polonia: sequestrate 3.600 tonnellate di carburante

di Francesco Donadoni

Il carburante contrabbandato - alle analisi del laboratorio chimico dell’Agenzie delle dogane di Milano, su alcuni campioni di prodotto trovato negli autoarticolati - aveva caratteristiche di olio lubrificante. Il prodotto veniva estratto da una raffineria in Polonia. Per il trasporto dalla raffineria fino ai depositi temporanei, a Menningen (Germania) e Arnoldestein (Austria), venivano utilizzati due modi: contenitori in pvc da mille litri ognuno caricati su tir, di nazionalità polacca, o a mezzo di cisterne, via gomma o rotaia, lungo la tratta ferroviaria Rotterdam-Melzo (Milano) e da qui smistata nei luoghi di stoccaggio in Italia.

È solo uno spaccato dell’operazione della Finanza di Bergamo che ha smantellato un’organizzazione dedita al contrabbando di prodotti petroliferi: 3.600 tonnellate, per 2,8 milioni di imposte evase.

La base era nella Bergamasca. Dieci le persone arrestate, più 11 denunciati, accusati a vario titolo di gestire il commercio in nero di rilevanti quantitativi di prodotti petroliferi introdotti di contrabbando in Italia, 17 i mezzi sequestrati. Tra gli arrestati, un 53enne residente a Carobbio degli Angeli, Salvatore Ferrante, alias l’italiano o il vecchio o ancora il capo, nato a Spring (Repubblica Sudafricana), ritenuto il capo e promotore dell’organizzazione. Era lui a intrattenere la rete di collegamento tra i sodali dell’organizzazione con telefonate e incontri volti a definire le procedure di commercializzazione. Gli incontri avvenivano nella Bergamasca.

Con lui un 57enne di Gorlago, un 51enne di Trezzano sul Naviglio (Mi) con precedenti per ricettazione, truffa, associazione a delinquere per clonazione di carte di credito, un 62enne di Meda (MB) già indagato per bancarotta, frode fiscale, truffa, riciclaggio e falso in bilancio e un 34enne di Albairate (Mi). Tra le persone destinatarie del provvedimento di arresto anche 5 polacchi, per i quali è stata intrapresa la procedura di rintraccio.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota e dal sostituto Nicola Preteroti, hanno preso il via alla fine del 2018. Dalla raffineria in Polonia il carico arrivava in un capannone a Trezzano sul Naviglio per poi essere consegnato ai clienti - aziende agricole, imprese di trasporti, distributori - principalmente nel sud Italia. Per i clienti nelle regioni del nord, il prodotto veniva consegnato direttamente senza essere stoccato nel deposito.

Talvolta il trasporto avveniva su rotaia mediante cisterne da 30mila litri che, all’arrivo all’interporto di Melzo, venivano prelevate da tir in uso all’organizzazione per la successiva consegna. Il prodotto viaggiava scortato da documenti che riportavano detersivo e collanti.