FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Inchiesta sui centri di accoglienza della Bergamasca, la Lega: "Revocate tutto"

L’invito della Lega-Salvini premier al prefetto a seguito dell’inchiesta sulla gestione dei richiedenti asilo

Una delle riprese video effettuate dagli investigatori con telecamere nascoste

Bergamo, 19 giugno 2020 - I rappresentanti della Lega-Salvini premier in consiglio comunale con un ordine del giorno urgente (firmato da Stefano Rovetta, Enrico Facoetti, Giacomo Stucchi, Alessandro Carrara e Alberto Ribolla) hanno chiesto al prefetto di sospendere o revocare il contratto d’appalto per la gestione dei richiedenti asilo. Un attacco frontale alla giunta Gori, dopo che dalle indagini è emerso anche il nome della cooperativa Ruah, assieme a quello di Caritas Diakonia, associazioni che si occupano dei richiedenti asilo e della situazione dei migranti sul nostro territorio.

"Conosco Caritas Diakonia e Ruah, ho visto queste persone lavorare, so cosa hanno fatto per i poveri e per gli ultimi in questi anni, attraverso l’ospitalità, l’accoglienza. Persone della cui onestà e serietà sono assolutamente convinto" ha dichiarato il sindaco Giorgio Gori.

Negli 83 indagati dell’inchiesta sull’accoglienza di migranti, oltre a sacerdoti, ci sono operatori dell’associazione Diakonia e della cooperativa Ruah e funzionari di varie prefetture. Inchiesta che ha sfiorato un assessore comunale, il cui ruolo però viene definito irrilevante, tanto che si va verso l’archiviazione, e due funzionarie comunali. In questo filone si ipotizzava, tra l’altro, la turbativa d’asta nell’aggiudicazione dei bandi pubblici, secondo l’accusa preventivamente concordati. Ma alcuni dei reati contestati all’inizio si sono rivelati insussistenti e il numero degli iscritti nel registro degli indagati da 83 potrebbe ridursi sensibilmente.

Un affare l’accoglienza. Nel 2017 nella Bergamasca si era arrivati a 2.426 presenze, nel 2018 a 2.330 e una sessantina di Comuni che hanno accolto almeno un richiedente asilo. Di quei 2.330 migranti, 122 sono stati coinvolti nel progetto Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati del ministero dell’Interno). È caccia ai soldi, si parla di una cifra che si aggirerebbe sui due milioni, nell’inchiesta sull’associazione per delinquere finalizzata alla truffa allo Stato, che martedì ha portato agli arresti domiciliari i vertici della onlus Rinnovamento con sede legale a Romano di Lombardia: padre Antonio Zanotti, 73 anni, fondatore della coop e padre spirituale della comunità Oasi 7 di Antegnate, il presidente Anna Maria Preceruti, 58 anni, l’economo, Giovanni Trezzi, 39 anni, di Crema.

Il gip ha disposto un sequestro preventivo di 126mila euro, ma i carabinieri, coordinati dal pm Fabrizio Gaverini, stanno verificando una serie di prelievi di denaro contante che nel tempo, stando alle contestazioni, sarebbero finiti nella disponibilità di alcuni indagati.