
Don Luciano Tegantini è stato sospeso dalla funzione di cappellano del carcere di Bergamo
Bergamo, 30 luglio 2024 – Il cappellano del carcere di Bergamo, don Luciano Tegantini, sospeso perché sorpreso a portare dentro fuori dall'istituto penitenziario le lettere dei detenuti. A darne notizia il Corriere della Sera nell'edizione di Bergamo. Le norme del carcere infatti vietano di portare all'esterno e riportare dentro, senza autorizzazione, lettere o altri oggetti e quindi la direttrice Antonina D'Onofrio ha deciso di sospendere il sacerdote dal suo incarico, anche se non è chiaro se temporaneamente o definitivamente.
La scoperta
Il 19 luglio, mentre stava per accedere alla casa circondariale, a don Tengattini, 58 anni, la polizia penitenziaria ha chiesto di mostrare cosa avesse con sé e nella sua borsa sono state trovare tre lettere affidategli da un paio di detenuti. Il sacerdote avrebbe spiegato di essersi semplicemente prestato ad affrancare i francobolli e aggiungere i codici di avviamento postale, tanto che le lettere sono state restituite agli autori.
La reazione dei detenuti
I detenuti hanno scritto alla direttrice Antonina D'Onofrio per chiedere di revocare il provvedimento nei confronti del prete. “Chiediamo che don Luciano torni tra noi”, hanno scritto i detenuti in una lettera piena di firme nella quale ricordano l'aiuto ricevuto da don Luciano, il sostegno nel riconciliarsi “con le proprie famiglie e i propri figli” e il conforto “che troviamo in lui nel momento del bisogno”.