Attentato a Tel Aviv, Roberto Nicoli dimesso dall’ospedale e rientrato in Italia

Il 39enne bergamasco era rimasto ferito nell’attentato che era costato la vita al romano Alessandro Parini

Roberto Nicoli

Roberto Nicoli

Bergamo, 14 aprile 2023 - Ha lasciato l'ospedale Ichilov di Tel Aviv ed è ripartito oggi per l'Italia Roberto Nicoli, rimasto ferito nell'attentato terroristico dello scorso venerdì sera sul lungomare della città e in cui è rimasto ucciso Alessandro Parini. Roberto Nicoli, 39 anni anni residente a Bergamo ma originario di Gandino , era stato operato dopo il ricovero per fratture riportate nell'attacco con l'auto lanciata dall'arabo israeliano Yousef Abu Jaber contro la folla. Accanto a lui, in questi giorni in ospedale, il fratello giunto dall'Italia.

Chi è?

Roberto Nicoli vive in città, ma è originario di Gandino, un Comune della Val Seriana. Si è laureato in mediazione linguistica all’Università di Milano, ma anche un dottorato di ricerca in germanista ottenuto a Pavia e una laurea specialistica in traduzione a Bologna. Dopo esser stato professore a contratto all’Università di Bergamo e alla Scienza e Vita San Raffaele di Milano, e da anni lavora come interprete per un’azienda svizzera.

L’attentato 

Nicoli è rimasto ferito in un attentato a Tel Aviv: un’auto guidata da un arabo-israeliano, poi ucciso dalle forze di sicurezza israeliane, è piombata sui turisti che stavano passeggiando sul lungomare, falciandoli. Uno degli italiani colpiti, l’avvocato romano Alessandro Parini, 35 anni, è morto.

La vittima italiana

Alessandro Parini era nella città israeliana con amici per una breve vacanza. Nato a Roma nel 1987, isi era laureato presso l'Università Luiss Guido Carli nel 2011. Sin dalla pratica legale aveva cominciato a collaborare con lo studio legale internazionale Clifford Chance. Nel 2019 aveva conseguito il titolo di dottore di ricerca in diritto pubblico presso l'Università di Roma Tor Vergata. La salma del nostro connazionale è stata riportata in Italia lo scorso martedì, 11 aprile.

Le indagini

La Procura romana ha aperto un’indagine per chiarire le cause della morte del giovane e accertare se il decesso sia legato all'impatto con l'auto, alla cui guida c'era il cittadino arabo-israeliano Yousef Abu Jaber (poi ucciso dalla polizia) ed escludere la presenza di proiettili o ferite da arma da fuoco sul corpo di Parini.Anche se le prime indagini forensi sul corpo della vittima effettuate all'Istituto di medicina legale Abu Kabir di Giaffa non hanno riscontrato alcun colpo d'arma da fuoco sul corpo del giovane che, secondo le autorità israeliane, è stato ucciso dal violento impatto con l'auto.