Asintomatici Covid, Gallera: "Così il 90% dei positivi". Ma sono contagiosi?

L'assessore al Welfare di Regione Lombardia: "Non hanno bisogno di un ricovero"

Un tampone (Foto Schicchi)

Un tampone (Foto Schicchi)

Milano, 13 novembre 2020 - Non si arresta laseconda ondata di Coronavirus. Ieri, giovedì 12 novembre, in Italia si sono registrati 37.978 nuovi casi e i morti sono stati 636. I dati lombardi, invece, parlano di 9.291 nuovi contagiati. 

"Il 90% dei positivi e' oggi asintomatico o paucisintomatico, e quindi non ha bisogno di un ricovero ospedaliero", per cui "i pazienti vengono inviati, tramite il medico di medicina generale, nei centri territoriali Covid, che oggi sono 33", ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera intervenendo questa mattina in commissione Sanita' a Palazzo Pirelli, aggiornando sulla situazione epidemiologi. Questi centri, spiega l'assessore, sono un perno fondamentale della "strategia sul territorio, che e' importantissima". "Nei centri territoriali Covid che abbiamo attivato - ha aggiunto l'assessore - operano medici, infermieri e specialisti come pneumologi o infettivologi" e sono dotati di strumentazioni necessarie alle diagnosi.

Offrendo i numeri, Gallera ha precisato che i centri territoriali Covid al momento "sono 33, di cui 14 nella citta' metropolitana di Milano, 3 in Ats Brianza, 3 a Brescia, 3 in Insubria, 3 nell'area montana, 7 in Val Padana e i rimanenti li stanno attivando, trovando il personale". Si tratta, sottolinea, "di luoghi sempre piu' strategici per l'attivita' territoriale" anti contagio e "affiancano gli altri due strumenti, che sono il tele-monitoraggio e le Usca. Quest'ultime sono oggi 203 con 422 medici, "un numero ridotto in questa fase, perche' ne fanno parte i medici laureati e non specializzati e quindi sono ragazzi giovani, che nel momento in cui c'e' il concorso per la scuola di specializzazione, si concentrano su quello". Le Usca, ha precisato infine Gallera, "si occupano di andare al domicilio secondo le indicazioni dei medici di medicina generale, fanno i tamponi, vanno nelle Rsa, e supportano altri centri tamponi, sono quindi una realta' particolarmente preziosa".

Ma cosa vuol dire positivo asintomatico? 

Essere positivo asintomatico al nuovo Coronavirus vuol dire aver contratto il virus, ma non manifestare i sintomi della malattia Covid-19. I sintomi consistono in febbre, tosse, malessere, naso che cola, mal di testa, mal di gola, bronchite e, in alcuni casi, difficoltà a respirare. Può perciò capitare di essere infettati ma di non avere nessun sintomo.

Come si fa a scoprire di essere asintomatici?

L'unico modo è sottoporsi al tampone. Questa procedura viene però effettuata solo a coloro i quali manifestano sintomi. Attualmente, insomma, le persone infettate dal nuovo Coronavirus ma asintomatiche non possono essere scoperte, a meno di casi particolari. 

Chi sono i presintomatici?

Una volta avvenuto il contagio, c'è un periodo di incubazione, una fase, cioè, in cui il virus è già presente nell'organismo, ma non si sono ancora sviluppati i sintomi. Ci sono poi i paucisintomatici, cioè coloro che sviluppano sintomi lievissimi.

Gli asintomatici sono contagiosi?

Anche senza ammalarsi, chi è positivo al Sars-Cov 2 può contagiare gli altri. Alcuni rapporti hanno indicato che le persone senza sintomi possono trasmettere il virus, soprattutto nelle prime fasi della malattia, in particolare due giorni prima di sviluppare sintomi. Per questo è ancora più importante seguire le regole per stare al sicuro:  stare a casa se si ha la febbre o si manifestano sintomi respiratori; rispettare la distanza di sicurezza tra noi e le altre persone; indossare la mascherina quando si sta vicini (a partire dai 6 anni di età se ben tollerata); alvarsi le mani; spesso o usare una soluzione alcolica.