Gioielli non pagati, Riccardo Bossi rischia il processo

La Procura di Varese ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa. Episodio analogo a Busto Arsizio

Riccardo Bossi

Riccardo Bossi

Varese, 3 maggio 2016 - Riccardo Bossi, il primogenito del fondatore della Lega, Umberto, rischia di finire a processo a Varese per aver acquistato, secondo l'accusa, gioielli in un negozio senza pagare il conto.

Nelle scorse settimane la Procura di Varese aveva chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di truffa e oggi si è tenuta l'udienza preliminare, rinviata al prossimo 15 novembre. Le indagini, da quanto si è saputo, sono partite dalla denuncia presentata da alcuni negozianti. Il titolare di una gioielleria nel centro di Varese ha segnalato il mancato pagamento di preziosi per un valore di settemila euro, mentre il gestore di un'officina ha denunciato un episodio analogo. Riccardo Bossi, infatti, secondo le accuse avrebbe acquistato gomme per le sue auto per un valore totale di circa 2.600 euro senza pagare il conto. Difeso dall'avvocato Alessandra Sisti, il primogenito del fondatore del Carroccio lo scorso 16 ottobre era stato rinviato a giudizio a Busto Arsizio sempre con l'accusa di truffa. Anche in questo caso è accusato di aver acquistato gioielli e un orologio di lusso in un negozio senza saldare un conto da quasi 27mila euro, nonostante i continui solleciti e le promesse di pagamento. Mentre lo scorso 14 marzo il Tribunale di Milano lo aveva condannato a un anno e otto mesi di carcere per appropriazione indebita aggravata nel processo con rito abbreviato con al centro le presunte spese personali con i fondi del Carroccio.