Dafne svanita nel bosco della droga. Fra le sterpaglie spunta il telefonino

Marnate, il compagno: "Portata via da chi mi ha bruciato l’auto"

Le ricerche

Le ricerche

Marnate (Varese), 17 ottobre 2017 - Un cappellino e un telefono cellulare. Sono questi, al momento, gli unici due punti fermi nel mistero che circonda la scomparsa di Dafne Di Scipio, la ventenne residente nel Gallaratese della quale si sono perse le tracce nella notte di sabato. Gli effetti personali - il cappellino apparterrebbe a uno sconosciuto, mentre il telefono sarebbe in uso alla giovane ma con la sim intestata al compagno - sono stati ritrovati in una radura nei boschi di viale Kennedy a Marnate, paesone della Valle Olona. Una zona - detta “la sbarra” - frequentata da tossicodipendenti e spacciatori di droga dove la ragazza, almeno secondo i racconti forniti dal suo fidanzato, Matteo Brambilla, un uomo di 41 anni, noto alle forze dell’ordine per i problemi di tossicodipendenza, sarebbe stata vista l’ultima volta.

I carabinieri di Saronno, oltre che sugli indizi che potrà rivelare il telefonino, dai destinatari delle ultime chiamate alle celle agganciate, sono al lavoro proprio sulle differenti versioni della vicenda, raccontate dal 41enne fra sabato notte e ieri, quando è stato nuovamente sentito in caserma. La terza “verità”, resa nota ieri, si è intrecciata con un altro episodio raccontato dall’uomo, ovvero il rogo doloso della sua auto. Il fidanzato ha detto che Dafne è scesa dall’auto e, da sola, è entrata nel bosco. Pochi minuti dopo la ragazza avrebbe urlato: lui sarebbe uscito a sua volta dall’abitacolo e avrebbe visto due stranieri portarla via. L’uomo, sempre stando al suo racconto, avrebbe tentato di inseguirli ma sarebbe stato picchiato. Malconcio, avrebbe impugnato un cartello e avrebbe fermato i passanti chiedendo aiuto. Rientrato nei boschi con i “soccorritori”, avrebbe visto la sua auto data alle fiamme (le chiavi sono state ritrovate), forse dagli stessi “rapitori”.

Questa versione è da considerare quella più vicina alla realtà? O forse la verità è ancora diversa? E Dafne che fine ha fatto? Si è allontanata da sola oppure è stata effettivamente fatta sparire da qualcuno, magari proprio i due pusher nordafricani cui ha fatto cenno il fidanzato? Un rompicapo, al momento, di difficile risoluzione. Nel frattempo continuano le ricerche della giovane, ora non più solo limitate all’area intorno a viale Kennedy. Ci si concentra sui luoghi frequentati da sbandati e tossicodipendenti, come gli scali della “linea della droga” Saronno-Seregno e le aree dismesse. In procura è stato aperto un fascicolo a carico d’ignoti: l’ipotesi d’accusa è sequestro di persona.