Marilena Re, la promoter scomparsa da un mese: si cercano cadavere e tracce di un delitto

Sfuma l’ipotesi di una fuga. Indagini tra Varesotto e Milanese

Marilena Re con il marito Carlo Buzzi nei giorni precedenti alla scomparsa

Marilena Re con il marito Carlo Buzzi nei giorni precedenti alla scomparsa

Castellanza, 31 agosto 2017 - Un mese fa, di mattina, Carlo Buzzi si presenta alla stazione dei carabinieri. «Mia moglie è scomparsa», spiega ai militari in servizio. Da allora è mistero fitto sulla sorte di Marilena Rosa Re, promoter di 58 anni originaria di Garbagnate Milanese che nel 2015 si era trasferita a Castellanza, nel Basso Varesotto, assieme al marito. Con lo scorrere del tempo sembra sfumare l’ipotesi, e la speranza, di un allontanamento volontario anche se le ricerche, condotte con i cani molecolari nei boschi tra Varesotto e Milanese per verificare la pista di un suicidio o di un omicidio con occultamento di cadavere, per ora non hanno dato esiti. Marilena, secondo chi la conosce bene, non avrebbe mai abbandonato la famiglia, i figli e i due nipoti, senza lasciare un messaggio. La sua vita, fino al giorno della scomparsa, si svolgeva tra la sua casa e i centri commerciali della zona, Rescaldina, Nerviano, Arese, Castellanza, dove si occupava della promozione di prodotti, reclutata dalle agenzie con contratti “a chiamata”. Marilena in passato non si è mai allontanata da casa, non ha problemi psicologici. Dal 6 agosto, quando è stata diffusa la sua fotografia non sono arrivate segnalazioni attendibili. La sua agenda, inoltre, era fitta di impegni lavorativi anche per il mese di agosto. Comportamento anomalo per una persona che decide, volontariamente, di sparire nel nulla. Dettagli che fanno crescere la preoccupazione.

«Marilena mi aveva chiamato qualche giorno prima della sua scomparsa per chiedermi se avevo qualche promozione da darle o qualche allestimento - scrive Antonia Tosello sul gruppo Facebook creato dalle colleghe di Marilena dopo la scomparsa - purtroppo quando l’ho chiamata dopo qualche giorno aveva già il cellulare staccato, poi ho saputo cosa era successo». Un’altra conoscente riferisce che il 4 e il 5 agosto Marilena avrebbe dovuto lavorare per la sua agenzia: «Quando l’abbiamo contattata a luglio per offrirle il lavoro lo ha accettato volentieri, per quanto si può percepire al telefono sembrava tranquilla». Aveva impegni e progetti, ma un mese fa è scomparsa nel nulla. I carabinieri, coordinati dal pm di Busto Arsizio Rosaria Stagnaro, hanno ascoltato decine di persone, tra familiari e conoscenti, cercando di ricostruire contatti e spostamenti.

Il marito, pensionato di 63 anni, ha spiegato, nella denuncia, di aver visto per l’ultima volta la moglie attorno a mezzanotte, quando la donna è tornata a casa, a Castellanza, dopo una lunga giornata di lavoro. L’ha salutata e poi è uscito per raggiungere Garbagnate, dove ha trascorso la notte dall’anziana madre. Di mattina è tornato a Castellanza e Marilena non c’era, il telefono sempre spento, l’auto nel parcheggio. Il giorno successivo, dopo 24 ore di attesa, ha denunciato quindi la scomparsa, riferendo che la moglie aveva portato via chiavi, telefono cellulare, portafoglio con documenti, soldi e carte di credito. Nella denuncia aveva specificato che un debito di 120mila euro con Equitalia era stato liquidato qualche giorno prima, con i risparmi della coppia. Venerdì scorso ha spiegato al Giorno che la moglie avrebbe dovuto saldare un debito di 70mila euro, sempre con Equitalia, il giorno successivo alla scomparsa, specificando che la questione economica «non c’entra nulla» con la sparizione. Si trattava di una seconda tranche? A un mese dalla scomparsa il mistero resta irrisolto.