Corsico, sgominata la banda dei furti d'auto: "Facevano un colpo al giorno"

L'indagine che ha portato all’arresto di 14 persone è partita dalle segnalazioni di chi lavora in via Caboto

L'operazione dei carabinieri

L'operazione dei carabinieri

Corsico (Milano), 1 febbraio 2018 - "Al lavoro arrivavo sempre prima dell’orario, cercavo di guadagnarmi uno dei posti più ambiti, quelli che ci sembravano più sicuri. Entravi in ufficio e non sapevi se avresti ritrovato la macchina dove l’avevi lasciata". I dipendenti delle aziende di via Caboto vivevano ormai con il terrore. Le macchine sparivano, posteggiate fuori dalle ditte, nei parcheggi davanti alle imprese e ai portici, lungo la strada che costeggia la Nuova Vigevanese. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Corsico, guidati dal capitano Pasquale Puca e dal tenente Armando Laviola, sono partite proprio da lì, dalle segnalazioni di furti troppo “sistematici” in quella zona. "All'inizio sembravano coincidenze, qualche macchina che spariva, altre che tentavano di rubarle", raccontano i lavoratori di una delle aziende che affacciano su via Caboto, la Comdata, una multinazionale a Corsico da un paio di anni con oltre 600 dipendenti che si occupano di servizi per le imprese, assistenza clienti, call center e comunicazione.

Nessun problema all’interno dell’azienda, dove il personale alla sicurezza lavora bene e ha collaborato con le forze dell’ordine, oltre ad aver dato pieno supporto ai lavoratori. Il problema si è presentato fuori, nei parcheggi esterni. "Una decina i furti. Auto sempre piccole, Lancia, Fiat, tutte macchine agili, non c’erano macchinoni, non erano auto di lusso. Rubavano i mezzi che usavamo per andare a lavorare, per accompagnare i figli a scuola. Ci hanno fatto passare giorni terribili. Ricordo che in una settimana c’era un furto al giorno. Una volta se ne sono portate via due in un giorno solo".

Alla notizia dell’arresto di 14 persone, martedì notte, i dipendenti esultano: "Non ci credo ancora. Di solito queste cose vanno avanti per mesi, anni, senza soluzione. I carabinieri hanno fatto un lavoro gigantesco e in pochissimo tempo: a loro va il nostro ringraziamento. Eravamo ormai disperati", alzano le spalle i lavoratori. È anche per merito loro se i militari sono riusciti a incastrare, con video, foto e intercettazioni, un’associazione ben organizzata, a cui capo c’era il 44enne Cosimino Di Bella e suo zio Michele, 67 anni. Con loro, una batteria di ladri professionisti che con decine di centraline riusciva a portare via tre macchine al giorno.

Da Corsico le portavano poi a Buccinasco, lasciandole in mezzo alla strada a farle “decantare”, come si legge sulle carte della maxi operazione. Poi, i mezzi finivano al capannone di via Volta ad Assago e, passaggio finale, al centro demolizioni milanese in via Tre Castelli. Mentre gli ignari proprietari delle auto continuavano a "spostare le macchine in base agli orari. Chi doveva rimanere anche la sera, durante la pausa andava a prendere l’auto e la metteva più vicina, per poterla controllare. Un’angoscia continua", racconta Salvatore Dominici della Uilcom-Uil che, in collaborazione e sinergia con le Rls e Rsu (Slc-Cgil e Fistel-Cisl), ha inviato a ottobre una lettera, indirizzata alle forze dell’ordine e al sindaco, per "fare presente una situazione allarmante. Siamo felici che il nostro contributo, seppur minimo e solo di buon senso, abbia contribuito a prendere questi delinquenti che si arricchivano sulle spalle dei lavoratori".