Ladri in azione a Cosio Valtellino, il racconto della vittima: "Derubata mentre dormivo"

"I ladri si sono introdotti in casa attraverso una finestra al piano terra, una volta forzata la persiana che la chiudeva. Io e i miei due bambini piccoli, che eravamo all’interno, stavamo dormendo e non ci siamo accorti di nulla" di Michele Pusterla

Anna Moiola mostra la borsa dalla quale sono stati rubati i soldi degli incassi

Anna Moiola mostra la borsa dalla quale sono stati rubati i soldi degli incassi

Cosio Valtellino (Sondrio), 29 ottobre 2014 - Nelle notti scorse i ladri si sono introdotti al bar Folcher, nel centro storico di Morbegno, per fuggire con un bottino tutto sommato magro (circa 400 euro in contanti) dopo essersi gustati alcuni cioccolatini che erano contenuti nella cassa del locale pubblico gestito da Sonia Marraffa e dal marito Giorgio Del Nero. L’altra notte, invece, i malviventi hanno avuto la spregiudicatezza di introdursi in un’abitazione situata in via Taleia, a Regoledo, frazione di Cosio Valtellino, mentre i proprietari dormivano all’interno, al piano superiore. «Hanno rubato un moderno computer portatile - racconta Anna Moiola, 35 anni, titolare a Cosio Valtellino del salone di coiffeur “Contrasti” - una bella macchina fotografica, 600 euro in contanti, denaro che faceva parte di alcuni incassi e poi mi hanno sottratto anche la mia auto, una Opel Agila piuttosto vecchiotta, in quanto ha circa 10-11 anni, parcheggiata davanti all’edificio».

Alla mattina, quando si è svegliata per fare la colazione ai figlioletti prima di accompagnarli a scuola e poi recarsi al lavoro, ha fatto l’amara scoperta. «A dire il vero ad accorgersi per primo è stato il mio compagno Omar Spini di Talamona - precisa Anna -. Si è alzato e al momento di prendere le chiavi della sua macchina per recarsi al lavoro al “Nuovo Pignone“ non le ha trovate. Erano assieme alle mie, accanto alla borsetta lasciata su un armadietto davanti alla porta d’ingresso, proprio a portata di mano di quelli che vengono definiti topi d’appartamento. Le avevano portate via. Omar non ha così potuto andare al lavoro». «I ladri - riferisce ancora la parrucchiera - si sono introdotti in casa attraverso una finestra al piano terra, una volta forzata la persiana che la chiudeva. Io e i miei due bambini piccoli, che eravamo all’interno, stavamo dormendo e, purtroppo, non ci siamo accorti di nulla. I malfattori hanno potuto agire in modo del tutto indisturbato».

Ma la circostanza che la donna e i figlioletti, a letto, non si siano svegliati, non abbiano avuto il sonno rotto da rumori, forse va visto come un fatto positivo, in quanto non sono rari i casi in cui - in occasione di episodi analoghi - i delinquenti abbiano una violenta reazione quando sorpresi a rovistare negli alloggi dai proprietari che si svegliano all’improvviso nel cuore della notte. «È la prima volta che estranei entrano nella mia abitazione per fare razzie - aggiunge la vittima dell’incursione notturna - e, sinceramente, spero sia anche l’ultima. Una volta fatta la brutta scoperta ho chiamato i carabinieri della caserma di Morbegno, per sporgere denuncia contro ignoti. I militari hanno fatto un sopralluogo dopo la mia chiamata». La casa della signora Anna è situata nella zona vicina all’ex impresa Luciantex, ossia un’area nella quale anche in un recente passato non sono stati isolati i raid predatori di bande specializzate, alcune probabilmente composte da elementi dell’Est europeo provenienti dall’hinterland di Milano.

L’apello delle forze dell’ordine alla popolazione è sempre lo stesso: segnalare ai centralini 112 e 113 eventuali presenze sospette, di persone e veicoli, pure in pieno giorno. Non è, infatti, infrequente il caso di accurati sopralluoghi dei maleintenzionati ai bersagli che poi intendono colpire. Una seria opera di prevenzione, con segnalazioni tempestive a carabinieri e polizia e di autotutela (chiusura di porte, box, aziende) attraverso pure sistemi d’allarme e videosorveglianza, può frenare il ripetersi di simili episodi.