Alluvioni e altri disastri: ecco il piano di emergenza

Sondrio, in 36 pagine rischi e strategie d’intervento

Piano emergenza a Sondrio (Orlandi)

Piano emergenza a Sondrio (Orlandi)

Sondrio, 17 settembre 2017 - Trentasei pagine in cui vengono analizzate le emergenze più e meno probabili che potrebbero interessare la città di Sondrio, ma in cui vengono anche descritte nel dettaglio tutte le operazioni da mettere in campo in caso di allarme. Il Comune è pronto ad affrontare ogni tipo di Sos: poco più di due anni fa, infatti, è stato redatto in maniera aggiornata il Piano comunale di emergenza, in cui si analizzano, tra l’altro, anche i casi gi affrontati a Sondrio negli ultimi anni.  «La scelta dell’Amministrazione è stata quella di disporre di un piano comunale “multi rischio”, ritenuto più idoneo rispetto a un piano settoriale, che avrebbe implicato l’approntamento di documenti redatti indipendentemente uno dall’altro e in tempi diversi, da integrare e coordinare tra loro – si legge nel documento, il cui responsabile, così come del progetto correlato, è l’ex comandante della Polizia provinciale Maurizio Frenquelli -. In questo piano viene quindi effettuata un’analisi di tutti i rischi presenti sul territorio comunale, valutando le interazioni possibili tra i diversi eventi, che in ogni caso, quanto meno, hanno in comune l’individuazione delle strutture preposte alla gestione delle emergenze».

In una comparazione dei vari rischi e delle probabilità di accadimento di singoli eventi, si ritiene che il principale problema per il Comune di Sondrio sia quello legato agli aspetti idrogeologici: esondazioni, in particolare ovviamente del torrente Mallero, e frane (le zone più a rischio per gli smottamenti quelle di via Valeriana-Sassella e la località Ca’ Bianca). «I primi soccorsi alle popolazioni colpite da eventi calamitosi sono diretti e coordinati dal sindaco – si legge nella relazione - che attiverà il Piano di Emergenza Comunale, e comunque avvierà le prime riposte operative avvalendosi di tutte le risorse disponibili, dando immediata comunicazione al prefetto e al presidente della Giunta Regionale. Il sindaco è autorità comunale di Protezione Civile, quindi è figura centrale sia in fase preventiva che nella gestione degli interventi di emergenza».

Se si verificano, «acquisite le opportune e dettagliate informazioni sull’evento, il sindaco assume la direzione dei servizi di soccorso sul territorio di propria giurisdizione, coordinando l’impiego di tutte le forze intervenute, provvedendo all’assistenza alla popolazione colpita e all’adozione dei necessari adempimenti connessi». Per queste funzioni il sindaco si avvale dei Vigili del fuoco, delle organizzazioni di volontariato e, naturalmente, delle strutture comunali. La Protezione civile viene convocata dal sindaco e si radunaal Centro operativo comunale nella sala riunioni della Polizia Locale.

Nel documento, poi, tanto altro: frane e smottamenti degli ultimi cento anni; le piogge particolarmente abbondanti collegate in qualche modo sia a smottamenti che ad esondazioni; fenomeni meteorologici rilevanti degli ultimi decenni. E poi le strutture di accoglienza pronte ad ospitare eventuali evacuati: dal convento dei frati a Colda, che potrà ospitare fino a 120 persone, all’oratorio salesiano, dove potranno trovare accoglienza 108 sfollati, ma anche il Convitto nazionale (100 posti disponibili), l’Istituto femminile di via Bassi (70 posti letto), diversi alberghi e scuole.