Sesto, dimissioni lampo: Pozzi lascia già la Pelucca

L'ex assessore Pd ha abbandonato la presidenza per le ingerenze e le pressioni sul suo operato

L’ex assessore Pd Alessandro Pozzi

L’ex assessore Pd Alessandro Pozzi

Sesto San Giovanni (Milano), 2 settembre 2016 - Nemmeno due settimane di presidenza. Si è dimesso dalla guida della Fondazione La Pelucca Alessandro Pozzi, professore di liceo ed ex assessore Pd ai Servizi sociali, che era stato scelto con un bando flash a inizio agosto dal sindaco Monica Chittò per sostituire la manager Maria Cristina Bombelli. I rumors parlano di pesanti pressioni politiche, che Pozzi avrebbe subìto durante quei giorni. Pressioni perché convocasse in pieno agosto un consiglio di amministrazione. Tra i punti all’ordine del giorno avrebbe dovuto esserci la fine dell’incarico di Gianluca Peschi, l’attuale direttore generale della onlus, arrivato a marzo e selezionato proprio da Bombelli.

Pozzi avrebbe risposto picche al defenestramento di Peschi e poi avrebbe presentato le sue dimissioni. Così, in una Pelucca da mesi instabile, ricomincia di nuovo il toto nomine. Il bando di selezione non è stato riaperto né ripubblicato dall’amministrazione. Oltre all’ex assessore, ad agosto c’erano state altre quattro candidature, sponsorizzate da associazioni e gruppi consiliari anche di opposizione, come la civica Sesto nel Cuore. Tra gli aspiranti al ruolo di presidente ci sono Alberto Rovaris, membro di Sos Sesto e dipendente nel settore Sanità di Regione Lombardia, Enrico Bianchi, legato al giro delle parrocchie cittadine, Giorgio Floridi, ex assessore a Cinisello ed ex Italia dei Valori, e una tecnica che non ha rivestito ruoli politici in città. Tuttavia potrebbe esserci l’ennesimo colpo di scena. Perché si starebbe cercando una figura al di fuori di questo elenco, che potrebbe accontentare tutto l’arco del consiglio comunale, dal centrosinistra al centrodestra.

L’uomo della provvidenza è già stato individuato: è Nino Berti, classe 1947, attualmente nel consiglio di amministrazione della Fondazione, presidente dell’Università della terza età, un passato nel coordinamento provinciale di Forza Italia. Berti non avrebbe ancora sciolto le riserve. La sua candidatura dovrebbe essere avanzata dal cda di Pelucca.

Chi arriverà in via Campanella si troverà una situazione delicata. Non solo perché la onlus è oggi un’azienda complessa, un distretto socio-sanitario che offre servizi diversificati e integrati sul territorio e tra pochi giorni inaugurerà il cantiere di via Falck 44 con UniAbita. Ma perché, in soli 20 mesi, ha già subìto diversi scossoni, che si sono riflessi sulla stabilità del clima aziendale, sull’organizzazione del personale e delle attività e anche sui conti, dopo 60 mesi consecutivi di sviluppo e segno positivo. Dall’ottobre 2014 a oggi si sono succeduti ben quattro direttori generali e ci sono state le dimissioni del vicepresidente Canio Di Ruggiero, quelle di Bombelli e Pozzi.