LAURA LANA
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Sesto, i Centri disabili a un’azienda speciale consortile. Ed è bufera

Dopo le due gare deserte, il Comitato boccia il metodo di esternalizzazione

Pochi mesi fa il Comitato aveva presentato una petizione con oltre 2.100 firme contro l’esternalizzazione

Pochi mesi fa il Comitato aveva presentato una petizione con oltre 2.100 firme contro l’esternalizzazione

Sesto San Giovanni (Milano), 31 ottobre 2016 - Il Comitato cittadino per il servizio pubblico dice no al piano di salvataggio, escogitato dall’amministrazione per continuare con l’esternalizzazione dei Centri diurni disabili, dopo le due gare andate deserte. Il sindaco ha informato i sindacati e le Rsu di essere già in fase avanzata per una convenzione che affidi i Cdd all’azienda speciale consortile «Insieme per il sociale» di Cinisello, Bresso, Cormano e Cusano.

Dal Comitato, presieduto da Gabriele Visco Gilardi, arriva la denuncia di «inaffidabilità» delle promesse fatte dal sindaco nel programma presentato nel suo insediamento e, di conseguenza, di tutta la maggioranza. Non è bastato il fallimento dei due tentativi: l’amministrazione persevera, cercando nuove strade per disfarsene. Non solo, accusa il comitato che pochi mesi fa aveva presentato una petizione con oltre 2.100 firme: «Sono passati due anni in cui i Cdd hanno subìto una strisciante forma di mobbing collettivo. Stanno ancora in piedi grazie alla serietà del personale». Tuttavia, a Rsu e organizzazioni sindacali sembra non dispiacere il piano B. Sergio Settimio, delegato Rsu per la Cgil, parla di «evoluzione positiva»: «La Cgil ha chiesto che i lavoratori possano scegliere di essere ricollocati nei ruoli dell’ente accompagnati da un percorso di formazione al rientro, come peraltro previsto dal protocollo d’intesa già compreso nei due precedenti bandi. Ha chiesto anche che l’amministrazione, articolando più precisamente il protocollo, predisponga un possibile piano di rientro dei dipendenti in termini di tempi e modalità».

Più cauta Marisa Pasina, Uil: «I passaggi da fare sono ancora non definiti e per questo, pur apprezzando le affermazioni fatte, si è deciso di mantenere la sospensione dello stato di agitazione in attesa di maggiori certezze». Bordate da Eros De Noia, Democratici per il Cambiamento: «Cgil, Sel e Rifondazione dicevano che chi avesse votato sì all’esternalizzazione lo avrebbe fatto contro 2.100 cittadini. Ora è un tripudio di fiducia verso l’amministrazione. Puro trasformismo?».