No alla vasca anti Seveso: la battaglia di Bresso sbarca a Roma

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha convocato il sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli e gli altri cofirmatari

La vasca esondazione del Seveso è prevista nel Parco Nord

La vasca esondazione del Seveso è prevista nel Parco Nord

Bresso (Milano), 14 settembre 2017 - La battaglia contro la vasca di laminazione nel Parco Nord sbarca a Roma. Per la tarda mattinata di oggi, infatti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha convocato il sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli e gli altri cofirmatari, come il Parco Nord Milano e gli enti locali del territorio, per discutere del ricorso contro il progetto definitivo dell’invaso artificiale da 250mila metri cubi, che dovrebbe essere realizzato a Milano, ma ad appena 100 metri dalle finestre del grande condominio di via Papa Giovanni XXIII. Nel giro di circa due mesi, dunque, dalla presentazione dell’istanza - la Pec partì dal municipio di via Roma 25 a metà dello scorso luglio - il primo cittadino bressese potrà far sentire il no del Comune di Bresso direttamente anche al governo italiano. Questo ricorso si basa sulla tutela della salute e della pubblica incolumità dei residenti, come previsto dalla Legge 241 del 1990.

In effetti, i bressesi che abitano nel condominio si troverebbero a convivere con un invaso colmo di acque limacciose - quando il Seveso è in piena - da costruirsi per di più all’interno di un ambiente naturale come il Parco Nord. Il sindaco è deciso nel suo intento: «La Presidenza del Consiglio ci ha convocati pochi giorni fa - inizia Vecchiarelli -. La nostra battaglia contro la vasca di laminazione va avanti. Questo ricorso può essere presentato solo dagli enti locali e non dai cittadini come indica la legge in questione; contrasteremo il progetto nel merito dell’impatto ambientale che l’invaso avrà contro la salute dei cittadini».

La vasca costa circa 30 milioni di euro, mentre per il progetto complessivo degli invasi lungo l’asse del Seveso - da Lentate al Parco Nord - è previsto un investimento di ben 140 milioni di euro da parte proprio del governo centrale: «Rappresenterò tutta la cittadinanza bressese. Questa è una lotta che ci vede tutti coinvolti - conclude Vecchiarelli -. Ne abbiamo parlato in diversi incontri pubblici. L’ultima occasione è stata l’assemblea pubblica dell’11 luglio, dove ho anticipato l’intenzione del Comune di ricorrere alla Presidenza del Consiglio».