Laura Lana
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Sistema Sesto, il Comune va all’incasso di quasi 650mila euro

Dopo che la Corte dei conti ha condannato Sostaro e Di Leva

L'ex assessore a Edilizia e Bilancio Pasqualino Di Leva

Sesto San Giovanni (Milano) 8 settembre 2015 - Dopo le due sentenze della Corte dei conti, il Comune avvia le procedure per riscuotere il risarcimento a cui sono stati condannati l’ex assessore Pasqualino Di Leva e l’ex responsabile dello Sportello unico dell’edilizia privata Nicoletta Sostaro. Una procedura che vedrà nel segretario comunale Gabriella Di Girolamo e nel settore Affari giuridico-istituzionali l’ufficio competente alla riscossione dei crediti liquidati dalla magistratura contabile.

A deciderlo è stata la Giunta nella prima riunione dopo la pausa estiva, con due delibere separate ma del tutto identiche nell’iter individuato. Per quanto riguarda la geometra Sostaro, il 30 luglio i giudici lombardi avevano trasmesso la copia della sentenza di condanna: l’ex dipendente pubblica veniva ritenuta responsabile di danno erariale e si impartiva al Comune il recupero di 316.039,84 euro. Allo stesso modo, il 5 agosto, Pasqualino Di Leva veniva condannato a risarcire l’ente per 326.800 euro, oltre a rivalutazione monetaria e interessi legali.

I conti derivano dalla somma dei danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati al Comune, come quelli di immagine e da disservizio, per ripristinare la funzionalità dello Sportello dell’edilizia privata.

In entrambi i casi la magistratura contabile è partita dalla sentenza di patteggiamento pronunciata il 29 ottobre 2012 «con la quale è stata accertata la commissione di diversi episodi di corruzione» in quello che è stato ribattezzato come «Sistema Sesto».

Vale a dire, «un sistema puntualmente organizzato, volto al compiacente rilascio di autorizzazioni edilizie, permessi a costruire, nonché rapida approvazione di programmi integrati di intervento è derivata una grave disfunzione nell’iter esaminatorio e conoscitorio dei procedimenti edilizi e conseguentemente rilevanti danni, patrimoniali e non patrimoniali, a carico del Comune», come si legge nelle 40 pagine della sentenza che condannano l’ex assessore socialista.

«Per noi si chiude certamente un primo capitolo», commenta il sindaco Monica Chittò, che all’epoca dei fatti era assessore all’Educazione e alla Cultura in Giunta con Di Leva. «Come avevo annunciato, la prima riunione di Giunta a settembre avrebbe conferito l’incarico per riscuotere questi risarcimenti. Così è stato. Del resto, non ci siamo mai sottratti: già nei mesi scorsi avevamo presentato un intervento ad adiuvandum all’azione della Procura della Corte dei conti».

L’azione, però, non finisce qui. «Stiamo predisponendo anche gli atti per procedere anche in sede civile negli altri casi simili – continua il primo cittadino – Ora siamo infatti supportati da una prima quantificazione certa del danno patito dal nostro Comune». A oggi non risulta alcuna sospensione della sentenza a seguito di proposizione di appello da parte dei condannati.