Distrusse a mazzate il furgone Cobas ad Arese: il giudice assolve la guardia giurata

La motivazione: "incapace di intendere e di volere al momento dei fatti". Per i sindacati, mai avvisati degli atti, una sentenza scandalosa

Il furgone danneggiato dall'esagitato

Il furgone danneggiato dall'esagitato

Arese (Milano), 10 novembre 2017 - E' stata assolta perché «incapace di intendere e di volere al momento dei fatti« la guardia giurata che l’11 luglio 2014 distrusse il furgone dello Slai Cobas parcheggiato davanti alla portineria Est dell’area Alfa Romeo di Arese. La sentenza datata 18 ottobre 2017 non è mai stata notificata alla parte lesa, cioè al sindacato di base, che subito dopo il fatto aveva presentato ai carabinieri di Arese una denuncia.

Quello che è successo nell’aula della settima sezione penale del Tribunale di Milano e il dispositivo della sentenza è stato comunicato solo in questi giorni perché i sindacalisti hanno chiesto notizie sul procedimento penale. «E’ una vergogna, non siamo mai stati avvisati né del rinvio a giudizio né del processo eppure avevano i nostri recapiti e quelli del nostro avvocato che in questi mesi ha chiesto più volte lo stato del procedimento - dichiara Corrado Delle Donne, rappresentante sindacale Cobas - ancora una volta gli atti per intimidire gli ex lavoratori Alfa e il sindacato non vengono puniti, la scena di quanto accaduto quel giorno fu ripresa da una telecamere installata dall’istituto di vigilanza in portineria, ma guarda caso non c’è traccia di quel video e non fa parte degli atti processuali».

Il fatto alle 21.30 dell’11 luglio 2014, una guardia giurata, un 51enne incensurato residente ad Arese, aveva raggiunto in auto il piazzale dove era parcheggiato il furgone dei Cobas, ha preso dal baule una grossa mazza di ferro e ha iniziato a distruggere i vetri del furgone fino a frantumarli. Poi aveva strappato le bandiere del sindacato e prima di allontanarsi aveva lasciato la «firma» sul parabrezza: una fotocopia della sua tessera di Forza Italia datata 2006. Il filmato aveva consentito ai carabinieri di identificare la guardia giurata che era stata denunciata a piede libero per danneggiamento aggravato e porto abusivo di strumenti atti ad offendere. Il processo si è svolto all’insaputa del Cobas che non ha potuto difendersi e costituirsi parte civile.