Tangenti, viaggi ed escort a un funzionario del Ministero

Pierpaolo Tondo è tra gli indagati dell'inchiesta della Dda milanese che ieri ha portato a 14 arresti

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Milano, 4 ottobre 2016 - Un "componente Uver (Unità di verifica degli investimenti pubblici) presso Ministero dello Sviluppo Economico, già direttore amministrativo presso il Ministero della Giustizia e direttore tributario presso Agenzia delle Entrate Milano", è tra gli indagati dell'inchiesta della Dda milanese - con al centro l'aggiudicazione di una serie di opere pubbliche in Lombardia - che ieri ha portato a 14 arresti. Pierpaolo Tondo, questo il nome del funzionario, come si legge nel provvedimento del gip Alessandra Simion, è accusato di millantato credito assieme al faccendiere, ora in carcere, Alessandro Raineri.

Tondo avrebbe ricevuto dall'imprenditore Venturino Austoni, uno dei 14 arrestati, "somme di denaro in contanti" e "viaggi gratuiti" a Milano "comprensivi di cene, albergo ed escort per prestazioni sessuali a pagamento". Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Alessandra Simion. Stando alle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Milano, Tondo avrebbe ricevuto "denaro e altre utilità" per "la propria attività di millantata pressione verso i funzionari dell'Agenzia delle Entrate di Milano e Roma", come emerge anche da alcune intercettazioni dell'aprile del 2015.

Stando all'imputazione, Raineri, presunto faccendiere «in contatto permanente» con gli imprenditori Pierino Zanga e Venturino Austoni, arrestati come lo stesso Raineri, dall'ottobre del 2014 e fino al febbraio del 2016 «in concorso» con Tondo, «che in talune situazioni - scrive il gip - supporta e rafforza l'attività» di Raineri, avrebbe millantato «una capacità di influenza presso personaggi altamente qualificati delle Istituzioni con cui egli è realmente in contatto». Nell'imputazione vengono elencati una serie di soggetti delle istituzioni, non indagati, e i cui nomi sarebbero stati utilizzati per le presunte millanterie. Stando all'imputazione, Raineri e Tondo per queste presunte millanterie avrebbero quindi ricevuto da Zenga e Austoni «denaro e altre utilità» come prezzo della loro «mediazione» millantata «verso i pubblici ufficiali».

Raineri, tra l'altro, avrebbe utilizzato il denaro ricevuto anche «per l'organizzazione di cene e pranzi asseritamente necessari per coltivare tali relazioni millantate, nonché per l'acquisto di monili e monete coniate dalla Città del Vaticano, procurate tramite conoscenze presso lo Stato Pontificio, col pretesto di comprare i favori dei pubblici ufficiali». Il presunto faccendiere, tra l'altro, come risulta ancora dagli atti, «si premurava di aggiornare telefonicamente Austoni del suo accesso quasi quotidiano presso Ministeri, Comando Generale, Consulta, Città del Vaticano, ed altre sedi istituzionali in modo da rafforzare, da un lato, l'idea che tali accessi fossero finalizzati a fare pressioni sui funzionari che sarebbero potuti intervenire a vantaggio di Austoni, dall'altro, a fare comunque vedere che aveva relazioni con persone importanti».

"C'è da mangiare per tutti". È quanto dice Salvatore Piccoli, imprenditore di origine calabrese arrestato, ad Austoni in un'intercettazione ambientale agli atti dell'inchiesta. «Abbiamo giocato sempre a carte scoperte Vento (riferendosi a Venturino Austoni, ndr) mai fatto i furbi e mai niente... C'è da mangiare per tutti, c'è da mangiare per tutti, non è che dici...», dice Piccoli. Nella conversazione intercettata, i due discorrono della realizzazione del 'trenino' per collegare il terminal 1 al terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa. Secondo l'accusa, uno degli arrestati, Davide Lonardoni, dipendente di Nord-Ing, societa' del gruppo Ferrovie Nord Milano, avrebbe intascato una tangente da 50mila euro per assegnare i lavori in subappalto agli imprenditori. "Va bene senza stare a romperci la testa, Vento (diminutivo di Venturini, ndr) - afferma Piccoli - andiamo tutti insieme. Solo i primi lavori sono gia'  a 78 milioni di euro Vento, perche' il T1 e il T2 e' il piu' grosso della stazione. Sono minimo tre milioni il T1 e tre milioni il T2, la prima tranche. Sono tre anni di lavoro, non e' un anno, sono tre anni di lavoro". E Piccoli spiega a Austoni che c'è «l'ok per poter inserire sia a noi che a voi». Un altro degli arrestati, Pierluigi Antonioli, riferendosi ancora al subappalto dice: «È grosso questo (...) vale 100 e passa milioni».