Monza, truffatori senza cuore: rubata anche la fede del marito defunto

Un finto postino chiama una donna mentre il ladro entra in casa sua di Dario Crippa

Polizia

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di Dario Crippa

Monza, 21 settembre 2014 - Infami. Hanno ingannato una vecchietta per rubarle quanto aveva di più caro. Non tanto - o meglio non «soltanto» - i pochi risparmi che aveva in casa, ma soprattutto il pegno d’amore lasciatole da suo marito ormai defunto: la fede nuziale che la donna, dopo la morte del suo sposo, aveva deciso di tenere sempre accanto a sé.

Avevano la voce rotta dall’emozione venerdì mattina gli stessi poliziotti che si sono trovati a soccorrere una donna di 84 anni che era stata appena vittima di un furto-truffa nella sua abitazione. E che a fatica hanno tentato di consolarla e di prometterle che sì, avrebbero fatto di tutto per ritrovare le sue piccole, grandi ricchezze (c’era anche l’orologio) trafugate da due balordi. Anche se sanno benissimo che riuscirci sarà difficilissimo. Come trovare il proverbiale ago nel pagliaio. «Noi mandiamo le Volanti in giro per la città- - spiegava ieri Angelo Re, primo dirigente del Commissariato di Monza - ma non potremo mai essere dappertutto quando avvengono fatti di questo genere. L’unica possibilità per evitare di incapparvi - al di là dei periodici incontri anti-truffa che facciamo nelle parrocchie - è quella di consigliare di stare attenti. Al minimo dubbio, chiamate le forze dell’ordine, al massimo faremo un controllo inutile. E vicini di casa e parenti vigilino sulle persone più deboli, anziani soprattutto».

I fatti. Tutto accade in pieno giorno. Sono le 10.30 di venerdì quando qualcuno suona al citofono della vittima predestinata (e probabilmente scelta con attenzione), in una casa al quartiere Regina Pacis. «Sono il postino - dice la voce al citofono -, deve scendere a firmare per ritirare una raccomandata». La donna apre subito e fa per scendere, quando si imbatte in un signore dall’aria distinta che le ribadisce: «Il postino la sta cercando...». La donna però è malferma sulle gambe, teme che ci metterà un po’ a scendere e allora il distinto sconosciuto si offre: «Vada tranquilla, chiudo io la porta di casa...». Ovviamente, è una trappola. La donna scende lentamente e si trattiene pure ad attendere il fantomatico postino, ovviamente svanito nel nulla. Prima di risalire perplessa, ci vorrà almeno un quarto d’ora. Intanto il distinto farabutto, che ha chiuso solo per finta la porta della sua casa, è entrato ad arraffare quanto c’è di valore: 80 euro, un orologio e, appunto, l’anello nuziale del marito defunto. Quando l’anziana se ne accorgerà, sarà troppo tardi. E resterà solo il tempo per scoppiare in un pianto dirotto.

dario.crippa@ilgiorno.net