Ecco il piano per il nuovo autodromo: un progetto da 70 milioni di euro

Dai nuovi bagni all'asfalto da rifare, dalle protezioni da cambiare fino alla maxi piscina: la pista studiata dall'Aci è un sogno, peccato che manchino ancora i soldi di Marco Galvani

L'autodromo di Monza

L'autodromo di Monza

Monza, 30 ottobre 2014 - L'autodromo dei sogni. Quello che farebbe invidia ai nuovi circuiti. Ma anche quello del vorrei ma (probabilmente) non posso. Un gioiellino di cui pure uno come Bernie Ecclestone andrebbe fiero. Se non fosse che, centesimo più centesimo meno, a conti fatti servirebbero qualcosa come una settantina di milioni di euro. Ebbene sì. È questo il listino del faraonico progetto che l’Aci nazionale ha messo nero su bianco e inviato (nei mesi scorsi) al Pirellone nella speranza di riuscire a fare breccia nel bilancio regionale (che, però, oggi deve far fronte a 930 milioni di euro di tagli per effetto della manovra del Governo Renzi).

Un piano di intervento top secret che punta, fra l’altro, al «riammodernamento e alla riqualificazione dell’asset dell’Autodromo», a creare un impianto con «maggiore sicurezza e sostenibilità» e alla nascita di un centro di ricerca sulla sicurezza stradale. Del resto oggi il famoso Tempio della velocità mostra tutti i suoi 92 anni di storia. E poco si è fatto, nel recente passato, per rimettersi in carreggiata. Si è dovuto attendere che il patron della Formula Uno mettesse in discussione il futuro di Monza oltre la scadenza dell’attuale contratto nel 2016, perché ci si rendesse conto della necessità di ringiovanire l’intero circuito. E così, dopo l’interesse mostrato dalla Regione, negli uffici romani dell’Automobile club si sono messi al lavoro elaborando un progetto dettagliato da concretizzare in tre fasi.

La prima, quella con le opere più impellenti e anche quella più economicamente impegnativa, prevederebbe lavori per oltre 34 milioni di euro. In particolare si tratterebbe di ristrutturare i sottopassaggi che portano alle tribune sparse lungo il circuito a cominciare da quello del Serraglio e di crearne di nuovi, ad esempio nell’area della Parabolica. E ancora bisognerebbe rifare interamente l’asfalto per eliminare tutte le stratificazioni degli interventi degli ultimi anni, sostituire tutte le protezioni della pista, la posa di nuovi cordoli e ritagli di erba sintetica, e procedere all’asfaltatura dei circa 40mila metri quadrati di vie di fuga che oggi sono per la maggior parte coperte di ghiaia.

La seconda fase da 23 milioni di euro si concentra, invece, sull’accoglienza con il prioritario cantiere di costruzione dei bagni pubblici attualmente inesistenti. Prevista anche la riqualificazione di 25 tribune, la sistemazione della Tribuna d’onore con la creazione di nuove aree museali e di ospitalità, la conversione in aree di ricettività della palazzina al Serraglio e della villetta un tempo adibita a casa del direttore dell’Autodromo. Nel conto si riuscirebbe anche a rimettere in funzione l’ex museo, a far partire una scuola per la guida sicura e la realizzazione di nuovi accessi pedonali.

Durante il terzo anno di lavori - che costerebbe “solo” 12 milioni - verrebbero attrezzate zone per il tempo libero e il divertimento, riqualificati camping e piscina, riammodernati i 2mila metri quadrati delle vecchie rimesse e gli uffici (oggi relegati in container), pavimentati i parcheggi interni (a Vedano, in Parabolica e nel retro della Tribuna d’onore), riasfaltati i 40mila metri quadrati di paddock e i quasi 14mila metri del paddock interno alla Parabolica, realizzata una viabilità alternativa per i mezzi di servizio. Chicca per i romantici del motorsport: il progetto prevederebbe anche il recupero non più solo conservativo ma funzionale delle Sopraelevate.  Ora basta solo trovare i soldi.

marco.galvani@ilgiorno.net