Nella villa di delizie dei Durini ora abita soltanto l’abbandono

Parco di Monza: il Mirabellino doveva diventare museo o hotel de charme, ora va a pezzi

La villa abbandonata

La villa abbandonata

Monza, 26 agosto 2015 - Intonaci caduti, crepe nei muri, ruggine, erbacce ovunque, abbandono dentro e fuori.

È il risultato di decenni di oblio, documentati nel viaggio fotografico all’interno di Villa Mirabellino che vi mostriamo. Candidata ad ospitare il Museo di Botanica prima, un hotel de charme poi, difesa in quanto patrimonio pubblico da valorizzare da un comitato che riunisce ben 17 associazioni di Monza e Brianza, la villa Mirabellino nel Parco di Monza sta cadendo a pezzi. Da decenni, dopo il trasloco della Fondazione Seveso, ospitata nell’attigua Cascina Milano, è abbandonata, e nei mesi scorsi è morto anche il custode, Camillo Magni, l’unico che aveva continuato ad occuparsene con amore.

Nuove nubi si addensano quindi sul futuro dell’antica dimora patrizia, l’unico edificio del complesso Parco-Villa Reale rimasto in mano al Demanio dello Stato dopo la cessione del ’97 ai Comuni di Monza e Milano (cui è parzialmente subentrata la Regione). Un edificio di non poco conto, recuperabile secondo le stime con un intervento di almeno 4-5 milioni.

Costruita nel 1776 dall’architetto Giulio Galliori su richiesta dei conti Durini, la villa sorge in una posizione scenografica, su un’altura di fronte alla più fortunata Villa Mirabello, già sede dell’amministrazione Parco, cui è collegata da un filare di carpini. L’edificio, con pianta a U, copre un’area di 1.355 metri quadrati, ed era stato destinato, nell’ambito della legge regionale 40 del ’95 a diventare Museo di Botanica, riportando a Monza una tradizione nata proprio in Villa Reale con la Siloteca di Raffaele Cormio e la raccolta degli erbari del vicerè, l’arcidura Ranieri d’Asburgo.

Ma il progetto è fallito subito, poiché Demanio e Comune di Milano (all’epoca interessato all’allestimento grazie al recupero del materiale stipato nei magazzini del Museo di Storia naturale) non hanno mai trovato l’accordo sulla durata della concessione.

Villa Mirabellino è stata riscoperta un paio di anni fa, quando il Demanio ha lanciato il progetto Valore Paese, inserendola nell’elenco dei gioielli da trasformare in hotel de charme, attraverso la formula dell’affitto ai privati in cambio del recupero e della messa a reddito.Contro questo progetto si sono scatenate le associazioni culturali e ambientaliste, che hanno creato un apposito comitato, raccolto firme e presentato un controprogetto. Il gruppo di lavoro ha presentato nei mesi scorsi la sua proposta a Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario ai Beni Culturali: prevede la destinazione a osservatorio agro-naturalistico del Parco, sede di conservazione e consultazione della documentazione relativa alle passate realtà produttive del Parco, centro studi della conservazione e manutenzione del verde storico, del verde urbano, delle alberature di pregio e degli alberi monumentali, sede di corsi, indagini, studi dedicati a questi settori, esposizione di collezioni di essenze arboree. Un polo di questo spessore, in raccordo con ministeri e università, potrebbe anche ospitare corsi di laurea triennali e corsi post-laurea.

"Stiamo cercando di rilanciare il Mirabellino per valorizzarlo e farlo conoscere. È sempre chiuso e non si riesce nemmeno ad accedervi, e manca un occhio vigile dopo la morte del custode", dice l’architetto Marina Rosa, già responsabile del Parco e della Villa Reale per la Soprintendenza ai Beni ambientali e architettonici di Milano, tra i fondatori del comitato.

Con lei Bichi Montrasio, già anima del Comitato per il Parco, che teme le conseguenze sul Mirabellino di un altro progetto in arrivo, quello del Museo del giardino a Villa Mirabello. "Il rischio è che si abbandoni il Mirabellino", dice, annunciando nuove iniziative per settembre.

Lorenzo Lamperti, direttore del Consorzio Parco e Villa Reale, è cautamente ottimista. "L’ingresso della Regione nella proprietà del Parco potrebbe portare sviluppi - conclude -. Come Consorzio abbiamo interesse a prendere in carico Villa Mirabellino, ma nessuno ci ha detto che il progetto Varore Paese è venuto meno".