Disperso nel Lago di Como: il corpo di Ion è sparito in un abisso profondo 150 metri

Le ricerche continuano senza frutto. Gli investigatori sono ormai sicuri: il piastrellista romeno di Vimercate è finito contro un’altra imbarcazione ed è stato sbalzato fra le onde di Daniele De Salvo

Uomo disperso nel Lago di Como

Uomo disperso nel Lago di Como

di Daniele De Salvo

Lecco, 20 agosto 2014 - Ion Costinel non si trova. Nonostante l’imponente battuta di ricerca da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco e agenti delle Fiamme gialle del Roan di Como, il Reparto operativo aeronavale, che hanno utilizzato anche un elicottero per perlustrare la superficie del lago dall’alto, dell’artigiano romeno di 47 anni che vive a Vimercate disperso ormai da tre giorni non è stata riscontata alcuna traccia. L’ipotesi più plausibile, quasi una certezza, è che sia morto annegato e che il suo corpo sia finito sul fondo del Lario, che nel tratto dove è finito in acqua, precipita a picco in un abisso fino a 150 metri di profondità. Le correnti inoltre potrebbero averlo trascinato chissà dove. Il timore più che concreto è dunque non solo di non ritrovare l’uomo vivo, ma di non riuscire nemmeno a recuperarne la salma e di non poterla restituire alla moglie e al figlio 25enne perché possano seppellirla e avere un luogo su cui piangere e commemorare il congiunto.

Non sarebbe del resto la prima volta che chi viene inghiottito nelle acque del bacino idrico più profondo d’Italia non sia mai più riemerso. Oltre alle operazioni di ricerca proseguono anche le indagini per accertare quanto accaduto. La tesi più accreditata è quella di un incidente. Il piastrellista con il suo potente gommone avrebbe investito una piccola pilotina con un propulsore da una quarantina di cavalli su cui si trovavano il postino 47enne Ivano Combi di Lecco, la consorte di quest’ultimo e i due bimbi piccoli. In seguito all’urto il muratore sarebbe stato sbalzato dal fuoribordo, per poi scomparire per sempre tra i flutti. Così almeno hanno riferito i superstiti. «Il resoconto coincide con gli accertamenti svolti – spiega il colonnello Alessandro Giuliani, vicecomandante provinciale dei carabinieri -. In base ai segni dell’impatto riscontrati su entrambe le imbarcazioni sembra proprio che sia stato il 47enne a finire addosso agli altri». Sulla vicenda comunque dalla Procura hanno aperto un’inchiesta, al momento nessuno risulta indagato, ma verrà commissionata una perizia per fugare i dubbi. L’eventualità che qualcuno potrebbe essere coinvolto nella vicenda avanzata da alcuni familiari al momento pare dunque inverosimile, nonostante il disordine dell’accampamento del Moregallo dove il brianzolo acquisito era solito bivaccare.