Disperso nel lago dopo scontro fra barche, i dubbi della famiglia: "Qualcuno gli ha fatto del male"

Secondo gli inquirenti Ion Costinel avrebbe provocato l'incidente. Ma la famiglia sospetta invece: «Qualcuno gli ha fatto male. Nel luogo dove viveva abbiamo trovato tutto completamente sottosopra. Non può essere stato lui a provocare quel disastro» di Daniele De Salvo

Vigili del fuoco

Vigili del fuoco

Lecco, 19 agosto 2014 - Ancora nessuna traccia di Ion Costinel, il cittadino romeno di 47 anni che vive a Vimercate disperso da sabato sera nelle acque del Lario. Più trascorre il tempo e più aumenta la certezza che per lui non ci sia ormai più nulla da fare e che sia morto annegato. Le ricerche proseguono senza sosta: sommozzatori dei vigili del fuoco e agenti delle Fiamme gialle del Roan di Como, il Reparto operativo aero navale, stanno setacciando palmo a palmo la superficie del lago almeno per ritrovarne il corpo e restituire ai congiunti una salma su cui piangere. Per i carabinieri della Compagnia di Lecco l’uomo, un piccolo artigiano che opera nel settore dell’edilizia e in particolare della posa di piastrelle e pavimenti, sarebbe stato sbalzato fuori da suo gommone in seguito ad un incidente con un’altra imbarcazione, una piccola pilotina. Sono stati coloro che si trovavano sull’altra barca a riferirlo e anche a lanciare l’allarme. Per i parenti tuttavia la verità sarebbe un’altra.

Secondo il figlio 25enne il padre sarebbe un nuotatore esperto, un navigatore provetto con due lustri di esperienza ed una persona estremamente prudente, quindi (secondo loro) non poteva capitargli nulla del genere. Eppure gli investigatori insistono nel sostenere che il 16 agosto, alle 21 di sera, si sarebbe messo al timone del proprio fuoribordo per raggiungere una discoteca dall’altra parte del Lario, l’Orsa Maggiore di Mandello. Di più: ipotizzano che a provocare lo scontro sarebbe stato proprio lui. «Non ha mai frequentato locali notturni né da ballo, è un uomo maturo – assicura però il giovane che ieri per tutto il giorno ha perlustrato la zona insieme a una ventina tra familiari e amici -. Non si sarebbe inoltre mai sognato di attraversare il lago con il buio». Ad avvalorare la loro tesi su ciò che potrebbe essere accaduto in mezzo al lago c’è poi la strana circostanza che il bivacco dove il romeno era solito trascorre i fine settimana sarebbe stato devastato.

Si tratta di una sorta di accampamento abusivo tra Valmadrera e Oliveto Lario, a ridosso della provinciale, allestito con una tenda, qualche sedia, un tavolino, fornelletto e lampade da campeggio e poco altro. «Abbiamo trovo tutto completamente a soqquadro, quel disordine non può averlo provocato lui – sostiene la cognata -. Forse qualcuno gli ha fatto del male o lo ha punito». Il motivo di una eventuale aggressione però non lo conosce o comunque non lo vuole rivelare. Chi probabilmente ha visto tutto è il piccolo cane dell’imprenditore brianzolo, l’inseparabile amico a quattro zampe del piastrellista. È stato recuperato sul gommone.