Desio, tanti ecomostri da far paura. Un viaggio nella "città fantasma" / FOTO

Almeno nove le enormi strutture abbandonate al degrado. Desio era una città dei servizi che ora però sono spariti lasciando deserte le strutture

Ex casa di riposo

Ex casa di riposo

Desio (Monza), 25 agosto 2016 - Giri per Desio e ti imbatti in una sfilza di «ex». No, non sono vecchie fiamme. Sono vecchie strutture, che un tempo avevano un senso, un perchè, un utilizzo, una utenza. Oggi, invece, e da anni, hanno solo un senso di vuoto, di abbandono, di degrado. Almeno nove, ne contiamo: in ordine sparso, l’ex Centro Stile di piazza Giotto, l’ex casa di riposo Gavazzi in corso Italia, l’ex sede della polizia locale in via Lombardia, l’ex Agenzia delle Entrate in corso Italia, l’ex Consorzio Agrario in via Milano, l’ex palazzina Cremonini in via Lombardia, l’ex tribunale di via Galli, l’ex sede del Consorzio Desio Brianza in via Gelano e l’ex Torre nel Polo tecnologico.

Un immenso patrimonio edilizio, in parte pubblico e in parte privato, che oggi è del tutto inutilizzato, in balià di erbacce, sporcizia, vandali. In balìa di progetti mai andati in porto, chiusi nei cassetti, ormai ingialliti.  Eppure, almeno, per alcuni, qualche speranza ci sarebbe, di vederli presto rinascere a vita nuova, ritrovare un senso e un futuro.  Il sindaco Roberto Corti, almeno, che molte delle situazioni le ha ereditate, ci sta provando: «Paghiamo scelte sbagliate e scarsa programmazione delle amministrazioni che ci hanno preceduto - dice - basta citare la Torre come esempio. Siamo riusciti a risolvere qualcosa, come la palazzina nel Ptb, per il resto ci sono delle trattative in corso». 

La situazione è piuttosto variegata. Il sindaco fa una carrellata: «La Torre aspettiamo che venga messa all’asta - spiega - a breve dovremo vederci con i curatori fallimentari. Chi ha in mano le proprietà del Centro Stile ci ribadisce di continuo trattative per trasformarlo in una struttura socio-sanitaria. Per l’ex tribunale siamo a buon punto: l’Ats è interessata a spostare lì il proprio presidio e noi abbiamo quasi il via libera definitivo dal Ministero, a parte il piano interrato, perchè non sanno dove spostare l’archivio». 

E ancora: «Sulla casa di riposo abbiamo avuto incontri e discussioni con il Cda e stiamo cercando di sbloccarla; per la villa Cremonini a breve uscirà un bando per il suo utilizzo; sull’ex Consorzio c’erano alcuni spiragli nei mesi scorsi ma vanno ripresi i contatti; per l’Agenzia delle Entrate c’è una ipotesi progettuale che prende anche le palazzine attorno di alcuni studenti di architettura, che dobbiamo incontrare; per l’ex sede della polizia locale è tutto fermo mentre per il Consorzio Agrario credo che andrà in vendita».

Un quadro non proprio rassicurante, visto che sembrano tutti progetti molto complessi, onerosi, ingarbugliati: «Di certo la strada che stiamo seguendo è l’unica possibile - dice il primo cittadino - cioè la partnership pubblico privato perchè non abbiamo certo le risorse per intervenire noi. Nel caso degli edifici pubblici, ai privati che garantiscono la ristrutturazione possiamo garantire l’utilizzo per un lungo periodo».