Sciopero alla rovescia negli atenei: "La precarietà distrugge il futuro"

Magliette rosse in laboratorio per rivendicare diritti e assunzioni di LUCA SALVI

I ricercatori milanesi davanti alla Bicocca

I ricercatori milanesi davanti alla Bicocca

Milano, 19 marzo 2016 - Da alcune settimane nei laboratori, nelle aule, per i corridoi universitari si aggirano individui in maglietta rossa. La scritta (l’hashtag) non lascia dubbi sulla loro professione: «#Ricerca precaria». E sul motivo che li spinge a indossare l’indumento. Lo chiamano «sciopero alla rovescia». Così lo spiegano: «Invece di incrociare le braccia, a difesa dei nostri diritti, continuiamo a lavorare rendendo visibile il lavoro che quotidianamente portiamo avanti. E mostriamo quanto il funzionamento ordinario delle università dipenda in gran parte dalla nostra attività».

Ieri pomeriggio, all’Università Bicocca, ricercatori da tutta Italia si sono radunati in assemblea: «Uniti per la Ricerca Pubblica». Lo scopo: costruire una «Carta dell’università e della ricerca». Dal coordinamento nazionale Ricercatori e Ricercatrici non strutturati (assegnisti, borsisti e dottorandi) alla Flc-Cgil, dalla Rete 29 Aprile all’Associazione Dottorandi e dottori italiani, da Link - Coordinamento universitari all’Udu - Unione universitari, tante le anime che muovono la protesta. Tante le cause. «Non abbiamo nessuna indennità di disoccupazione – affermano – perché il rapporto di lavoro con l’università viene vista dal ministero del lavoro “fortemente connotato da una componente formativa’’. Fare ricerca non è una professione. Eppure più della metà del personale che se ne occupa è precario. Al Politecnico, per esempio, gli assegnisti sono 825. Nel 2001 erano 321». Sotto bersaglio anche «la maternità a rischio. Una ricercatrice non strutturata, se la chiede, perderà cinque mesi di lavoro». Si pretendono un aumento delle risorse agli atenei e un piano di reclutamento straordinario. Tra i temi affrontati anche le borse di studio. Tutti argomenti che saranno oggetto dell’incontro organizzato lunedì, sempre in Bicocca, da tutti i rettori milanesi e lombardi, «Per una nuova primavera delle Università».

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