Salone del Libro, il sindaco Sala: "Un'opportunità per Milano". Ma 10 editori si dimettono

Dieci editori hanno scritto una lettera di dimissioni all'Aie dopo che l'associazione ha deciso di creare la nuova fiera del libro a Milano

Beppe Sala

Beppe Sala

Milano, 28 luglio 2016 - Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato la decisione degli editori dell'Aie di realizzare una manifestazione dedicata ai libri e alla lettura a Milano: "Visto che la decisione c'è, a questo punto governiamola e cerchiamo di farla diventare una opportunità per Milano".  A margine dei lavori del Consiglio comunale il sindaco ha spiegato che la prossima settima avrà un incontro con gli editori e con i rappresentanti della Fiera di Milano. "Fino a oggi non sono voluto intervenire più di tanto su questo tema - ha concluso - perché mi sono chiare le delicatezze del rapporto con Torino".

LE DIMISSIONI  DI 10 EDITORI - Intanto dieci editori hanno scritto una lettera di dimissioni all'Aie dopo che l'associazione ha deciso di creare la nuova fiera del libro a Milano. "Non ci riconosciamo né in questa scelta dell'associazione né tantomeno nella modalità di determinarla, non ci sentiamo insomma rappresentati da questa Associazione, pertanto diamo qui le nostre dimissioni dall'AIE con effetto immediato", hanno scritto Add editore, Edizioni e/o, Iperborea, LiberAria Editrice, Lindau, Minimum fax, Nottetempo, Nutrimenti, SUR, 66thand2nd. La richiesta degli editori, nella lettera indirizzata all'Aie e al presidente Federico Motta è che, visto "il venir meno di un numero consistente di soci e al tempo stesso il malcontento di altri soci che restano iscritti, la Presidenza dell'Aie voglia riconsiderare le sue posizioni e i suoi atteggiamenti, al fine di diventare davvero un soggetto rappresentativo". "Il modo in cui è stato gestito l'affaire Salone del libro - hanno spiegato - ha creato un forte malcontento da parte di molti editori soci". Al di là della scelta fatta ("ben venga - hanno osservato - un'altra fiera ma perché in concorrenza e negli stessi giorni?") alle case editrici dimissionarie non sta bene il modo in cui è stata presa la decisione, ovvero "senza una seria, reale e approfondita consultazione di tutti i soci". "Ci auguriamo che, trattandosi di un'associazione che ha l'ambizione di rappresentare un'ampia parte del mercato editoriale italiano (il sito istituzionale parla del 90%: forse facendo riferimento ai fatturati e non certo alla reale pluralità dei soggetti operanti nel settore), ma il cui maldestro operato in questo frangente ha come primo effetto tangibile il venir meno di un numero consistente di soci e al tempo stesso il malcontento di altri soci che restano iscritti, la Presidenza dell'Aie voglia riconsiderare le sue posizioni e i suoi atteggiamenti, al fine di diventare davvero un soggetto rappresentativo, efficace e in cui tutti gli editori - pur con la naturale diversità, tema certo a noi molto caro - possano sentirsi ascoltati e riconoscersi".

LA REAZIONE DELL'AIE - "Dimissioni dall'Associazione? Siamo molto dispiaciuti. Si tratta di colleghi con cui abbiamo condiviso tante idee e attività ma oggi danno un giudizio senza conoscere nei dettagli il progetto, pur avendo ricevuto prima due comunicazioni sul tema". È questo il primo commento del presidente dell'Associazione Italiana Editori (AIE) Federico Motta, all'indomani della decisione del Consiglio Generale sull'avvio di una newco con Fiera Milano e delle dimissioni annunciate di alcuni editori associati. "La nuova società - spiega l'Aie - si occuperà di sviluppare attività di promozione del libro a livello nazionale, anche mediante l'organizzazione di eventi fieristici in tutto il territorio del Paese, valorizzando l'intera produzione editoriale. "In una associazione sono i rappresentanti eletti dai soci che sono chiamati a prendere le decisioni - ha proseguito Motta -. AIE tutela gli interessi degli editori, tutti, e gli interessi di tutti sono rappresentati negli organi elettivi. Con lo stesso metodo, sulla base del lavoro di una Commissione eletta dal Comitato di presidenza che rappresentava tutte le componenti, si è istruito il dossier presentato al Consiglio Generale che si è democraticamente espresso arrivando a questa decisione. Peccato, con il progetto Milano non si vuole far altro che replicare il modello di «Più libri più liberi», la Fiera nazionale della Piccola e media editoria che AIE organizza e sostiene da 15 anni proprio per valorizzare l'editoria indipendente, a cui partecipano editori soci e non soci, sentendosi a casa loro". "A settembre sono previsti diversi momenti con i soci di ascolto e confronto sul Progetto - ha concluso Motta -. L'invito è di aspettare quel momento per poter giudicare".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro