Expo, il commissario Sala: "Molto stanco ma ottimista. Io sindaco? Per ora no"

«Per ora penso solo a portare a termine l’Esposizione Universale nel migliore dei modi. Se dovessi decidere adesso direi di no, per la stanchezza accumulata in questi anni. Per cui la risposta più onesta che in questo momento posso dare è che non lo so»

Giuseppe Sala

Giuseppe Sala

Milano, 4 luglio 2015 - «Sono molto stanco, ma alla fine l’adrenalina e il senso di responsabilità mi fanno dimenticare la stanchezza. E secondo indicatori che abbiamo, posso dire che sono molto ottimista»: così il commissario unico, Giuseppe Sala, traccia un bilancio opersonale della sua esperienza a Expo. «Gli oltre dieci milioni di biglietti venduti sono una realtà inconfutabile - aggiunge -. Ma altri indicatori ci dicono che a maggio e giugno la spesa degli stranieri a Milano è cresciuta rispetto allo scorso anno del 30%. A Milano sta cambiando tutto». A conforto di queste parole il commissario Sala cita le cifre di una ricerca Visa Europe sull’utilizzo della carta di credito a Milano nei mesi di maggio e giugno: «È accertato che la spesa con carta di credito degli stranieri è cresciuta del trenta per cento rispetto al 2014. E sono sicuro che il dato di luglio e agosto sarà ancora migliore. Inoltre - sottolinea - secondo quanto rilevato da Telecom, il ‘roaming’ di questo periodo rispetto all’anno precedente è cresciuto del 160 per cento. Questo significa a Milano sta cambiando tutto: la città oggi ha un flusso di stranieri che non si è mai sognata».  «Per quanto riguarda il flusso di visitatori a Expo, agosto è cominciato meglio di luglio. Se pensiamo che a settembre e ottobre ci sarà il boom, possiamo essere più che soddisfatti. Sono molto, molto ottimista».

LA CANDIDATURA A SINDACO - E sull'ipotesi di una sua candidatura a sindaco di Milano? «Per ora penso solo a portare a termine l’Esposizione Universale nel migliore dei modi. Se dovessi decidere adesso direi di no, per la stanchezza accumulata in questi anni. Per cui la risposta più onesta che in questo momento posso dare è che non lo so». Con Expo sala ha più chiare che mai le potenzialità della sua città: «Per me Milano è percepita oggi non più soltanto come la città della moda e del design, ma anche del ‘food’. Una città sempre più internazionale e orientata a diventare la capitale del ‘food’ nel mondo». «Anche grazie a  Expo - continua - oggi molti degli chef più importanti al mondo aprono a Milano. Lo fanno non solo per  Expo, ma anche perché Milano è la città italiana a maggior vocazione internazionale. La mia speranza è proprio questa: che la internazionalità di Milano riprenda ad essere sempre più marcata. Come Barcellona o Berlino, la chiave del successo sta anche nella capacità del rinnovamento urbanistico. Ma Milano ha tutte le caratteristiche necessarie per essere percepita come una delle città più ‘cool’ a livello internazionale». A Milano «sta cambiando tutto», e questo cambiamento è il linea con la sua vocazione più profonda, di città capace di anticipare i cambiamenti. «Sono stanco, è vero, ma considero una grande fortuna l’esperienza di Expo. Non me lo sarei mai aspettato. Un’esperienza professionale e umana unica».

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