Ruby 'ter', lettera di Berlusconi ad ogni ragazza: "Ti voglio bene ma stop ai pagamenti"

Il Tribunale di Milano si è riservato di decidere nei prossimi giorni se restituire a Iris Berardi e ad Aris Espinoza il denaro sequestrato il 17 febbraio scorso nell'ambito dell'inchiesta in cui le due ragazze sono indagate per corruzione in atti giudiziari. Secondo il pm: "L'alto tenore di vita delle ragazze era grazie all'ex premier"

Olgettine

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Milano, 17 marzo 2015 - Proseguono le indagini del Ruby 'ter'.  Tra gli atti depositati dalla Procura di Milano al Tribunale del Riesame, c'è una lettera datata 29 dicembre 2013, nella quale Silvio Berlusconi scrive a ciascuna della ventina di ragazze indagate che non può più provvedere a pagamenti seppure continui a provare affetto.

Queste le prime righe: "Cara, sarai venuta a conoscenza che da alcune settimane sono state depositate le motivazioni relative agli incredibili processi sulle cene in casa mia. Inutile dirti che non c'e' nessun riguardo per te e per gli altri ospiti delle nostre cene e che continua su di noi l'ignobile denigrazione che tutti abbiamo assurdamente dovuto subire". L'ex premier spiega che la scelta di non pagarle piu' e' stata presa dai suoi legali in vista di possibili, nuovi guai giudiziari: "Ma c'è qualcosa in piu'. C'è che l'aiuto che io, seguendo l'impulso della mia coscienza, ho continuato a dare a te e alle altre ospiti per lenire gli effetti della devastazione che questi processi hanno causato alla vostra immagine, alla vostra dignita', alla vostra vita, rischia di essere incredibilmente strumentalizzato ipotizzando addirittura dei possibili reati a carico non solo mio ma anche vostro. A questo punto i miei legali pur comprendendo la generosita' e l'altruismo della mia iniziativa, mi invitano con assoluta determinazione, a non continuare con il sostegno economico mensile, perche' si potrebbe attribuire al mio aiuto e alla mia accettazione una finalita' diversa da quella realePer queste ragioni sono obbligato a sospendere da gennaio ogni mio contributo". "Sono sicuro - conclude Berlusconi - che tu sei consapevole di quale attacco mi e' stato inflitto da una magistratura militante, che fa un uso politico della giustizia per eliminare l'unico ostacolo che si e' opposto e che si oppone alla definitiva presa del potere da parte della sinistra. Questa e' l'Italia di oggi. Un'Italia senza giustizia, dove per avere giustizia devi rivolgerti alla Corte Europea di Strasburgo come sto facendo per correggere l'assurda e l'indegna sentenza del primo agosto (Mediaset Cassazione). Mi spiace, mi spiace tanto. Spero, a processo finito, di poterti rivedere e riabbracciare. Ti voglio bene. Silvio". 

 

PM AL RIESAME: "ALTO TENORE VITA DELLE RAGAZZE GRAZIE A BERLUSCONI" - Nel suo intervento durante l'udienza di stamane, il pm Tiziana Siciliano, che insieme ai colleghi Piero Forno e Luca Gaglio conduce le indagini, ha sottolineato che le giovani non avrebbero potuto permettersi l'elevato tenore di vita che conducevano se non attraverso le elargizioni nei loro confronti da parte di Silvio Berlusconi, accusato di avere 'comprato' il loro silenzio nel processo a suo carico. Il legale di Aris e Iris, Andrea Buondonno, ha sostenuto che non ci fossero esigenze probatorie tali da sequestrare il denaro alle sue assistite perche' la Procura ha gia' in mano tutti i loro dati bancari. Il Tribunale di Milano si è riservato di decidere nei prossimi giorni se restituire a Iris Berardi (2500 euro) e ad Aris Espinoza (6500 euro) il denaro sequestrato il 17 febbraio scorso nell'ambito dell'inchiesta in cui le due ragazze sono indagate per corruzione in atti giudiziari.  Il loro difensore, l'avvocato Andrea Buondonno, questa mattina in udienza ha ribadito che il materiale va restituito alle sue clienti, ritenendo che non ci siano esigenze probatorie tali da giustificare il sequestro. Sequestro che a suo dire è stato un atto "esplorativo". Il pm Tiziana Sicliano, presente in aula, si è opposta al dissequestro. I soldi trovati alla ragazze, e ora nella cassaforte degli inquirenti, farebbero parte del bagaglio di elementi raccolti dalla Procura per dimostrare che l'unica fonte di reddito delle ospiti delle serate a Villa San Martino sarebbe stato Silvio Berlusconi, anche lui accusato di corruzione in atti giudiziari perchè avrebbe pagato le giovani in cambio del loro silenzio sulle feste.

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