Renzo Piano inaugura il nuovo anno accademico del Politecnico di Milano

Il grande architetto, che si è laureato proprio in quest'ateneo, ha tenuto una lectio magistralis

Renzo Piano al Politecnico

Renzo Piano al Politecnico

Milano, 22 ottobre 2014 - "Non dovete aver paura di rischiare, di sbagliare, di andare a lavorare all'estero per poi tornare in Italia con un bagaglio di conoscenze, perché è una fortuna essere nati in questo Paese". L'architetto e senatore a vita Renzo Piano ha rivolto questi consigli agli studenti del Politecnico di Milano, incontrati al termine della sua lectio magistralis in occasione dell'apertura del 152esimo anno accademico dell'ateneo.

Hanno partecipato alla cerimonia, tra gli altri, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e il sottosegretario alle Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto. Per l'archistar un vero bagno di folla, con gli studenti che lo hanno accompagnato fino alla sua auto parcheggiata davanti all'ateneo, tra foto di gruppo e richieste di autografi. Durante la lectio magistralis, Piano ha ricordato "emozionato e commosso" i suoi anni da studente alla facoltà di Architettura del Politecnico, dove si è laureato, in un'universita' "libera, che funziona e inventa". "Facevo una doppia vita, diurna e notturna - ha raccontato -. Di notte si occupava l'università, si cresceva nella protesta, di giorno lavoravo in uno studio di architettura e studiavo. Erano anni straordinari". Poi si è soffermato sulla sua idea di architettura, che ha definito "l'arte del creare gli spazi per la gente", e sulla "ricerca della bellezza, che sfugge sempre".

L'architetto ha ripercorso quindi, proiettando alcune fotografie, le tappe principali del suo percorso professionale: dall'infanzia nel cantiere edile del padre alla progettazione del Centro Pompidou di Parigi, dall'aeroporto di Osaka dove "lavoravano 10mila operai e in 38 mesi non si verificò nessun incidente" fino alla costruzione della nuova sede New York Times, dopo l'attentato alle Twin Towers dell'11 settembre 2001. E ha delineato le priorità per il futuro. "Oggi bisogna salvare le periferie - ha spiegato - i prossimi trent'anni devono essere destinati a trasformare le periferie in città, perché se non lo facciamo sarà la barbarie".

Pisapia ha sottolineato che il Politecnico "è un punto di riferimento in tutto il mondo", e ha annunciato l'impegno per riqualificare piazza Leonardo Da Vinci, di fronte all'ateneo, "creando un luogo attrattivo per tutta la citta'". "Milano ha la vocazione per essere il luogo della ripresa dopo la crisi, dei motori che si riaccendono - ha aggiunto -, secondo alcune previsioni nel 2015 la nostra città sarà la terza piu' visitata nel mondo"Scalfarotto si è soffermato sulla "straordinaria offerta formativa della Lombardia", con 260mila giovani che studiano nella regione.

Nel suo discorso inaugurale, il rettore del Politecnico, Giovanni Azzone, ha esortato infine a "resistere negli sforzi per combattere la crisi, forti della consapevolezza di non poter vivere solo della gloria del passato e di non poter ritenere congiunturale, e destinata a risolversi da sola, la difficile situazione che stiamo vivendo"

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