Omicidio a Milano, Maggioncalda si racconta: "E' stato un raptus, ero ubriaco"

L'uomo accusato di aver ucciso la fidanzata Sonia Trimboli descrive il proprio rapporto con la donna, fatto di un costante abuso di alcol e droga. Le accuse della denuncia fatta lo scorso 28 agosto dalla donna entrano a far parte del fascicolo aperto per omicidio volontario

Via Commenda 28, dove è stata uccisa Sonia Trimboli (nel riquadro)

Via Commenda 28, dove è stata uccisa Sonia Trimboli (nel riquadro)

Milano, 22 ottobre 2014 -​ Un raptus, un gesto inspiegabile. E quel che resta, ora, è solo dolore. "E' successo qualcosa che non so spiegare, un istante di follia, io ero molto geloso e avevo bevuto tanto ed ora provo dolore perché lei non c'è più e per i suoi cari". Queste, in sostanza, le parole Gianluca Maggioncalda, l'uomo di 42 anni finito in carcere con l'accusa di omicidio per aver strangolato domenica scorsa la fidanzata Sonia Trimboli, interrogato stamani dal gip di Milano Donatella Banci Buonamici.

Come riferito dal suo legale, l'avvocato Luigi Aleramo RossiMaggioncalda, rinchiuso a San Vittore e ascoltato per circa due ore dal gip, dopo aver subito confessato l'omicidio domenica sera ha oggi "ulteriormente chiarito alcuni aspetti del rapporto che aveva con la donna, un rapporto di conoscenza abbastanza lungo, che si era trasformato poi un rapporto sentimentale da pochi mesi". Secondo il legale, l'uomo "sta affrontando con dignità il suo percorso di assunzione di responsabilità e oggi è stato certamente un momento non facile e toccante". Maggioncalda ha parlato anche del "dolore" che sta provando "ora e quotidianamente per Sonia che non c'è più e per i suoi cari". L'uomo ha descritto l'omicidio come un "istante di follia, qualcosa che non riesco a spiegare", chiarendo anche che il loro rapporto era fortemente segnato da un "contesto generale, fatto di abuso di alcol e droga" e che lui stesso quel pomeriggio aveva "bevuto molto". Secondo il legale, dall'interrogatorio non è emersa "la goccia che ha fatto traboccare il vaso quel pomeriggio", ma l'uomo ha spiegato al giudice di essere "molto geloso" e che "l'abuso di alcol" era un elemento che ha inciso sulla loro relazione e sull'omicidio. Al momento il legale non ha avanzato alcuna istanza al gip.

Nel frattempo, sono state inserite nel fascicolo aperto per omicidio volontario aggravato dai motivi abietti e futili anche le accuse di minacce e lesioni scaturite dalla denuncia che, il 28 agosto scorso, Sonia Trimboli aveva sporto contro Gianluca Maggioncalda.  Quel giorno, infatti, l'uomo l'aveva aggredita rompendole un timpano (era stata ricoverata in ospedale con una prognosi di trenta giorni) nella casa dei nonni di lui in via Orti. La donna in quell'occasione era riuscita a chiamare il padre che l'aveva trovata sanguinante nel cortile del palazzo. Dalla denuncia era nata un'inchiesta che vedeva Maggioncalda indagato a piede libero. Ora le accuse contenute in quel fascicolo sono state inserite nel procedimento principale. KZG 22-OTT-14 18:02 NNNN

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