Ragazzo trovato morto in un camper, confessa l'assassino di Andrea Pobbiati: accoltellato per un cellulare

E' un giovane del Salvador, accusava Pobbiati di avergli rubato cellulare e portafogli con 160 euro. Avrebbe confessato il delitto. Fermato a Milano stava andando a fare la comparsa in tv a "Detto-Fatto". Nel camper al Corvetto in estate è morto un altro amico della vittima per un mix di farmaci e alcol

I carabinieri in via Fabio Massimo. Nel riquadro la vittima, Andrea Pobbiati

I carabinieri in via Fabio Massimo. Nel riquadro la vittima, Andrea Pobbiati

Milano, 19 novembre 2014 - Svolta nelle indagini sulla morte del giovane milanese di 22 anni ucciso con 15 coltellate nel camper dove viveva da qualche mese, in zona Corvetto a Milano. Nella notte iI carabinieri in via Fabio Massimo. Nel riquadro la vittima, Andrea Pobbiati Carabinieri del Comando Provinciale hanno individuato e tratto in arresto il responsabile dell’omicidio di Andrea Pobbiati accoltellato e trovato cadavere lunedì in via Fabio MassimoSi tratta di Bryan Ernesto Soto Valladares, 20enne di nazionalità salvadoregna. Il giovane ha confessato il delitto ed è in stato di fermo, accusato di omicidio volontario (aggravato dall'abuso di alcol) e rapina. Valladares e Pobbiati facevano entrambe le comparse nella trasmissione Rai. L'omicida è localizzato e fermato a Milano, proprio mentre si recava negli studi televisivi Rai in via Mecenate nel corso del programma 'Detto-Fatto'. Aveva in tasca il cellulare della vittima.

IL RACCONTO - Agli inquirenti l'omicida ha raccontato di aver litigato con l'amico - col quale era abituato a ubriacarsi bevendo cocktail di farmaci, alcol e Coca Cola - era convinto infatti che gli avesse rubato il cellulare e 160 euro al termine di una serata trascorsa venerdì all'interno del camper. Il motivo dell'aggressione sarebbe legittima difesa (lo ha ucciso con oltre 20 fendenti): il 23enne Pobbiati lo avrebbe aggredito con il coltello dopo essere stato accusato di furto dallo stesso Soto Valladares.

L'ANTEFATTO - Venerdì i due amici si erano incontrati al mattino per fare una spesa di alcol. Poi hanno passato la giornata assieme nel camper, si sono ubriacati e il sudamericano ha dato a Pobbiati il cellulare per scaricare delle canzoni. Attorno alle 20 è andato via e ha raggiunto con difficoltà (a causa dello stato di alterazione) la casa dello zio a Gorgonzola. Il giorno dopo ha smaltito la sbornia e domenica si è accorto di non aver con sé il cellulare e i 160 euro appena incassati per il lavoro mensile da comparsa in tv.

È tornato da Pobbiati - che gli avrebbe offerto della sambuca alle 10.30 - è scoppiata la lite e attorno alle 13 è avvenuto l'omicidio. Soto Valladares è tornato a casa e ha gettato gli abiti nell'Adda. Ma ha tenuto le scarpe sporche di sangue. Martedì si è presentato agli studi Rai come da calendario ed è stato arrestato. A incastrarlo è stato un sms inviato venerdì da Pobbiati alla fidanzata (una sudamericana di 20 anni) in cui diceva di essere con Bryan. La ragazza ha raccontato che era un amico conosciuto a lavoro e così è emerso che il salvadoregno era l'unico del giro con quel nome. Ora il Soto Valladores é in stato di fermo per omicidio volontario e potrebbe essere accusato anche di furto, del cellulare, con eventuali aggravanti ancora da valutare.

L'AMBIENTE - Pobbiati (nella foto a sinistra), incensurato, svolgeva saltuariamente lavoretti. Da sei mesi viveva nel camper dato in affitto da un cinquantenne italiano a cui dava 100 euro al mese. Proprio nel camper è stato trovato il corpo privo di vita. L'amico-assassino Soto Valladores era invece arrivato in Italia tre mesi fa e aveva iniziato quasi subito a fare la comparsa per programmi Rai, dove ha conosciuto il 22enne. "Colpisce la pochezza, la miseria culturale e di valori di questa storia in cui due 20enni entrambi incensurati, si sono accoltellati per nulla - ha sottolineato il procuratore aggiunto Alberto Nobili -. È un delitto che nasce in quella fascia di cittadini che sopravvive ogni giorno".

IL PRECEDENTE - In estate, peraltro, un altro ragazzo era morto nello stesso camper. Il 6 luglio scorso, infatti, un compagno di classe peruviano di Pobbiati era stato trovato senza vita all'interno del mezzo. Il giovane era deceduto per aver ingerito un mix fatale di alcool, farmaci e coca cola, un "cocktail" con cui il sudamericano, Pobbiati e un terzo compagno di scuola avevano brindato al diploma appena conseguito assieme. A quel tempo Pobbiati risiedeva nel camper da poco e non aveva ancora conosciuto il suo assassino. L'episodio conferma l'assiduitá con cui il giovane consumava sia alcolici sia farmaci mescolandoli per ottenere mix poi condivisi con amici ospitati nel camper.

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