Coppia dell'acido, Martina riabbraccia suo figlio: incontri premio anche con i genitori

Martina Levato, da mamma, ha bisogno di mamma e papà. Dice, per «maggior supporto morale e contatto affettivo tramite i genitori, essenziali punti di riferimento». Gli stessi genitori che in quel livido 29 dicembre, si era rifiutata di incontrare di Marinella Rossi

Martina Levato e Alex Boettcher

Martina Levato e Alex Boettcher

Milano, 29 agosto 2015 - Martina Levato, da mamma, ha bisogno di mamma e papà. Dice, per «maggior supporto morale e contatto affettivo tramite i genitori, essenziali punti di riferimento». Gli stessi genitori che in quel livido 29 dicembre, davanti alle direttissime e dopo che aveva scarnificato con l’acido il volto dell’ex compagno di scuola e amorazzo Pietro Barbini, si era rifiutata di incontrare. Tirando dritto fuori dell’aula, a testa bassa, e senza comunicare loro una notizia essenziale, che seppero dalla polizia: la loro ragazza era incinta. Ma ora i genitori di Martina sono l’ancora di salvezza perché suo figlio resti in famiglia e non affidato a estranei. Così, nel giorno in cui l’ex bocconiana appena 24enne vede, per la seconda volta e questa volta a San Vittore, il piccolo partorito il 15 agosto e concepito con Alexander Boettcher pochi giorni prima di dare il via alla saga purificatrice ai danni delle facce di chi l’aveva toccata, Martina ottiene altre due ore di colloqui straordinari con i genitori, Vincenzo e Maria Rosa Levato. Permessi che nulla incidono su quelle 4 ore – delle 6 mensili previste dall’ordinamento penitenziario – che utilizza per incontrare Alexander, e che le vennero accordate già in gennaio da un giudice inflessibile, Anna Introini, la quale non ritenne ci fosse il rischio che la coppia potesse inquinare prove già consolidate in alcune evidenze, e tanto da non richiedere neppure il parere del pm, pure lui inflessibile, Marcello Musso. 

Il permesso di colloquio «visivo straordinario» con padre e madre – concesso l’altro ieri dal capo dell’ufficio gip Claudio Castelli e dopo il parere «ampiamente favorevole per il delicato e difficile momento che la detenuta sta attraversando» a sigla della direttrice di San Vittore, Gloria Manzelli – è per Martina comprensibile tattica difensiva nella battaglia per l’affidamento (a lei, o assai più probabilmente ai genitori) del piccolo appena nato. «La richiesta trova ragionevole motivo in considerazione dei recenti accadimenti che hanno colpito la scrivente – riporta Martina in stampatello ordinato – e che pertanto la inducono a richiedere maggior supporto morale e contatto affettivo tramite i genitori, essenziali punti di riferimento». La ragazza, assistita sul fronte del bimbo dall’avvocato Laura Cossar, ha anche aggiunto un altro avvocato al suo palmares (sia lei che Boettcher hanno dato il via in pochi mesi a una girandola di difensori), affiancando agli ultimi nominati, Daniele Barelli e Stefano De Cesare, anche un legale di Biella, Alessandro Guarini.

Tranquilla, determinata, battagliera. Così viene descritta da chi l’ha vista, ex ragazza dell’acido, arrivare alla sala colloqui del settore femminile di San Vittore, ieri alle 8.45, quando il bimbo di 13 giorni è stato accompagnato, dalla comunità nel Comasco dove è ospitato, per un incontro di oltre un’ora con la madre; questo alla presenza di un team di assistenti sociali e psicologi del Comune, cui il piccolo è stato affidato temporaneamente dal Tribunale per i minori in attesa di una decisione definitiva che verrà presa in tempi eccezionalmente rapidi, rispetto alla norma, entro il 30 settembre. Tempi di valutazione così compressi che impongono una sorta di tour de force di incontri – sotto esame – anche fra i nonni materni e il bimbo (tre volte a settimana, lunedì, martedì e venerdì), così che ieri il neonato ha ricevuto la visita – una volta rientrato in comunità – anche dei nonni Levato. E poi c’è Alex, che suo figlio ancora manco è riuscito a intravvedere. Dopo pratiche burocratiche di riconoscimento per lui più lunghe, ieri il legale che lo assiste nell’affidamento del minore, Valeria Barbanti, ha ottenuto i permessi di visita al piccolo per Boettcher e la madre Patrizia Ravasi. Visite che saranno regolate dai servizi sociali, dopo un colloquio preliminare lunedì a San Vittore con Alex, e mercoledì con la nonna paterna.

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